(ASI) Roma - “Mi unisco all’allarme lanciato dal Presidente di Coldiretti, Ettore Prandini, in merito alla posizione dell’Ue sui certificati ambientali. L’Europa intende infatti introdurre un sistema di certificazione sulle emissioni per tutte le forme di allevamento sopra i 100 capi.
Come ha dichiarato Prandini, esisteva già un sistema di certificazione sulle emissioni ma era limitato a chi alleva più di 2.000 suini o 40.000 polli. Adesso vogliono introdurlo per tutte le forme di allevamento, quindi anche un pastore con un piccolo gregge dovrà dotarsi di certificazione ambientale per pascolare le pecore. Una scelta che evidentemente non tiene conto né delle conseguenze del conflitto tra Russia e Ucraina, in quanto senza zootecnica e biogas non c’è alternativa ai fertilizzanti russi, né della gravità della crisi che sta vivendo il settore alimentare e agricolo. Dopo due anni di pandemia, adesso dobbiamo anche fare i conti con le conseguenze delle sanzioni e gli orrori della guerra. Ci sono settori, come quello dell’agricoltura e dell’agroalimentare che sono in enorme difficoltà e che hanno bisogno di un’Europa più attenta sui certificati ambientali, che si preoccupi di creare un sistema sinergico e tecnologico integrato e di dotarsi di una piattaforma agricolo-alimentare, come stanno facendo gli altri grandi Paesi. Lo stanno facendo gli Usa e lo ha già fatto la Cina, così come si stanno approfittando del conflitto per crearsi nuovi spazi commerciali in Europa” - È quanto ha dichiarato il Presidente del Forum Italiano dell’Export Lorenzo Zurino.