(ASI) Napoli, Bologna, Trieste, Modena, Lecce, Lucca, Massa, Arezzo, Biella, Como, Ancona, Aosta, Pesaro, Gorizia ecc.: dappertutto lunghe file di persone* si apprestano a varcare la soglia nelle procure della Repubblica per presentare atti di denuncia-querela** contro Mario Draghi e i suoi ministri, incluso Roberto Speranza, ritenuto il principale responsabile delle misure restrittive imposte nel corso degli ultimi due anni.
L'accusa è quella di violenza privata (Art. 610 c.p., che prevede fino a 4 anni di reclusione) nei confronti di milioni di cittadini che - secondo i comitati promotori in varie aree del Paese - da mesi vengono privati di diritti fondamentali: il diritto alla libertà, il diritto alla vita sociale, il diritto allo studio e il diritto al lavoro. Gran parte di queste persone sono state infatti sospese dai luoghi di lavoro e lasciate senza stipendio a partire dal 15 ottobre scorso, quando è entrato in vigore il lasciapassare verde (Green Pass).
Alla luce di queste iniziative legali diviene oggettivamente problematico proporre la candidatura di Mario Draghi alla Presidenza della Repubblica, in quanto persona potenzialmente sotto inchiesta.
I grandi elettori hanno l'esatta percezione della reponsabilità che si assumerebbero votando l'ex presidente della BCE?
* Video https://www.facebook.com/profile.php?id=100011054138847
** Modulo dell'atto Denuncia-Querela contro Draghi e suoi ministri.