(ASI) “Si lavori per aumentare l’efficienza dei centri vaccinali veneti, garantendo tempi più rapidi, maggiore capillarità nel territorio e al contempo la continuità delle prestazioni sanitarie no covid”. È l’esortazione di Niccolò Diliso, +Europa Treviso, e Lorenzo Dalai, +Europa Verona.
“Se qualcosa è migliorato negli ultimi giorni, è solo grazie al coinvolgimento della Protezione Civile e dell’Esercito, che Arcuri aveva escluso. – affermano Diliso e Dalai – La strada però è ancora in salita e la Regione continua ad adottare scelte non condivisibili. La provincia di Treviso, ad esempio, ha solo quattro Cvp, i centri vaccinali per la popolazione, e altrettanti ne ha la provincia di Verona. Nella provincia veneziana, invece, c’è maggiore copertura di tutto il territorio, con ben 14 Cvp. Bisogna coprire maggiormente tutti i territori provinciali. Non è possibile gestire al meglio questa campagna vaccinale se i centri vaccinali vengono collocati nei territori difficilmente raggiungibili”.
“Altra questione da risolvere – evidenziano Diliso e Dalai – è quella relativa alle modalità di prenotazione. Impensabile applicare quanto proposto dalle Ulss di Treviso, ovvero effettuare le prenotazioni tramite app e senza chiamata. Non tutte le persone anziane hanno dispositivi tecnologici (telefono, email, computer)”.
La questione più urgente, però, è quella legate alle tempistiche. “Il ritardo è veramente ingiustificabile. – affermano perentori Diliso e Dalai – Quanto alla vaccinazione degli over 80, la media regionale è di quasi due punti percentuali più bassa rispetto a quella nazionale. Per velocizzare l’iter chiediamo vengano assunti anche i neolaureati in medicina. Potrebbe essere la soluzione giusta anche per garantire il personale necessario alle prestazioni sanitarie ordinarie, dato che proprio in questi giorni in tutta la Regione stanno cancellando tutti gli interventi ordinari per fare posto ai reparti covid”. Così conclude la nota congiunta di +Europa Treviso e +Europa Verona.