(ASI) Governo e Parlamento decidono di far riprendere gli sfratti dal 1 gennaio 2020, tutti gli assembramenti si devono evitare ma non per eseguire gli sfratti. Per gli sfrattati l’emergenza sanitaria è superata.
Dichiarazione di Massimo Pasquini, Segretario Nazionale Unione Inquilini.
Se non arriva all’ultimo minuto un intervento del Governo, tenuto conto che sia al Senato nell’ambito del decreto Ristori e alla Camera dei Deputati parrebbe quasi certo che non ci sono le condizioni per l’approvazione di emendamenti in tal senso.
A tal fine abbiamo oggi inviato la seguente lettera:
Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte, Ministra De Micheli, Ministro Bonafede e Ministra Lamorgese.
Appare chiaro ormai, a meno che non ci sia intervento in sede di legge di bilancio last minute, che dal 1 gennaio possono riprendere le esecuzioni di sfratto.
Vi chiedo la cortesia di conoscere come il Governo intende "gestire" gli assembramenti conseguenti la ripresa degli sfratti, a seguito delle richieste che saranno presentate dagli ufficiali giudiziari ai commissariati.
Si tenga presente che per ogni esecuzione di sfratto saranno presenti oltre la famiglia interessata dalla esecuzione, il proprietario, l'ufficiale giudiziario, la forza pubblica e fabbro e ambulanza.
Se invece il Governo ha certezza che l'emergenza sanitaria al 1 gennaio 2021 sarà completamente superata, allora lo si dica, in quanto appare alquanto strano che a fronte di misure che limitano le persone nelle feste famigliari, delle limitazioni ai tavoli per i ristoranti, alle entrate limitate nei negozi e nei bar, gli unici assembramenti consentiti saranno quelli per eseguire gli sfratti senza alcuna previsione di passaggio da casa a casa.
Sembra, a questo punto, che per migliaia di famiglie, quelle da sfrattare, ritenute evidentemente immuni le parole “divieto di assembramento” non esistono.