(ASI) “Il governo ancora una volta dimentica i commercialisti e non ha alcun rispetto per il loro lavoro. Neppure nel DL Ristori-ter c’è traccia del rinvio delle scadenze per le presentazioni dei modelli unici e della LIPE. Si tratta di termini che potevano essere tranquillamente posticipati al 10 dicembre, invece, a quanto pare, rimangono ferme le scadenze del 30 novembre.
A causa di questa scelta, i commercialisti dovranno ultimare i documenti in tutta fretta e sotto organico. Molti studi infatti sono fermi a causa dei contagi da Covid che costringono professionisti e collaboratori a quarantene e isolamenti. Sarebbe stato opportuno concedere loro più tempo, optando per una scelta di buon senso, che, vale la pena sottolinearlo, non peserebbe sulle casse dello Stato e sarebbe inoltre immediatamente realizzabile senza troppi sforzi in quanto basterebbe un DPCM e non necessariamente un decreto legge. Il governo purtroppo vive in un mondo tutto suo, lontano dalle esigenze dei professionisti e preferisce oberare i commercialisti di lavoro per poi magari solo a ridosso del 30 novembre arrivare a posticipare le scadenze, quando ormai sarà inutile. Questa scelta è incomprensibile a maggior ragione in un momento storico come questo, in cui le disposizioni per gli adempimenti fiscali sono cambiate più volte. Serviva maggiore flessibilità, che il governo non sembra avere”. Lo dichiara il capogruppo di Fratelli d’Italia in Commissione Bilancio al Senato, Nicola Calandrini.