“Aprire confronto su nuovi ammortizzatori e politiche attive per uscire prima e meglio dalle misure di emergenza”
(ASI) Roma - “Nel corso dell’incontro con i tre ministri Gualtieri, Patuanelli e Catalfo, Confindustria ha potuto illustrare la sua posizione in materia di mercato del lavoro. Per noi vanno distinti ma affrontati finalmente insieme due livelli.
C’è innanzitutto la perdurante emergenza-COVID. Sin dall’inizio abbiamo rispettato il binomio cassa integrazione e blocco dei licenziamenti solamente al fine di proteggere l’occupazione anche se nessun grande Paese ha adottato tale soluzione. Ma questo binomio avevo un senso solo a patto che alle imprese non fossero addossati costi aggiuntivi per tale scelta. Al contrario, alle imprese oltre al versamento dei contributi previsti per la CIG ordinaria, si chiedono anche contributi aggiuntivi per la cassa COVID. Non è accettabile. Se il governo intende mantenere nell’emergenza il blocco dei licenziamenti, l’accesso alla Cassa COVID non deve prevedere aggravi per le imprese. Occorre lavorare per il dopo.
Per questo fin da maggio abbiamo chiesto, e chiediamo, di affiancare all’emergenza riforme strutturali. Abbiamo proposto, inoltre, a luglio una riforma energica degli ammortizzatori sociali, su cui confrontarci con governo e sindacati e di attuazione graduale, che consenta però da subito la distinzione tra crisi da ristrutturazione aziendali da quelle invece di strutturale insostenibilità, e garantisca l’estensione di strumenti distinti di protezione sociale finalizzati alla rioccupabilità.
Ed è in questa logica che abbiamo ribadito al governo la contestuale necessità di affiancare a tale riforma quella di nuove politiche attive del lavoro, che per la loro efficacia necessitano di metriche e competenze completamente diverse dal sistema che gestisce l’attuale Reddito di Cittadinanza.
Prima si aprirà un confronto su nuovi ammortizzatori e politiche attive in un’ottica di rilancio complessivo del Paese, prima e meglio usciremo dalle misure di emergenza”.