(ASI) Un tempo l'Italia era famosa nel mondo per la commedia dell'arte. Oggi, purtroppo. stiamo assistendo alla peggior recita di avanspettacolo. Quando sono i guitti ad andare in scena, il risultato può essere solo infimo ed indecoroso.
È il segno della decadenza dei tempi e dei costumi. In politica va meglio? Direbbe il poeta: 'o come sembra somigliar questo scenario a quello...'. Però per comprendere le dinamiche in atto dobbiamo osservare onestamente la realtà. Guardare i dati impietosi dell'Istat, gli studi della Confindustria, di Banca d'Italia e gli andamenti dei più importanti indicatori economici. Vanno anche sentiti gli accorati appelli, il grido d'allarme e richieste d'ausilio delle persone, delle famiglie e ditte italiane. È vero, molta colpa ce l'ha questa maledetta, quanto inaspettata, pandemia, ma tante, proprio tante responsabilità ce l'hanno anche chi ci governa e la matrigna UE. Regna il caos e la rabbia monta dal basso e si immillano le schiere degli scontenti. La gente ha fame, ma anche sete di giustizia sociale. Si aggira una deriva sinistra nel Paese foriera di tristi eventi. Un coro assordante rimbomba in tutta la penisola: 'fate presto'. Che sta accadendo? Stiamo affrontando non solo il dramma sanitario dovuto dalla pandemia; in questo ambito gli eroi della sanità stanno sconfiggendo la morte e il letale virus. Sul fronte di guerra della sopravvivenza degli italiani cosa accade? Nulla di decisivo ed ancora niente di positivo. Tutto, assurdamente tace e la risposta è lenta e, sempre, la stessa: 'bambole non c'è una lira'. Peccato, poi, davvero che non circoli più la lira. Ciò significherebbe avere la sovranità monetaria e stampare cartamoneta e disporre di liquidità in guisa tale da poter aiutare tutti gli italiani. Questa la soluzione che hanno adottato il Giappone, il Regno Unito, gli USA, ma anche i Paesi aderenti della UE quali Ungheria, Svezia, Polonia. Nazioni che hanno sostenuto concretamente famiglie e imprese. Loro sì che hanno usato il bazooka, noi, solo una pistola giocattolo, per di più scarica. Ci sono momenti difficili in cui conta più vivere e molto meno l'economia.
In questi delicati frangenti occorre seguire la saggezza del buon padre di famiglia. Vi abbiamo raccontato una situazione in essere che peggiora ogni giorno di più. Due mondi distinti e distanti fra loro. Da una parte, le lente dinamiche parlamentari con le proprie logiche e l'inutile dialettica politica. Di fronte c'è l'altra Italia, quella che vive una realtà differente ed è fatta dagli italiani che soffrono. Gente normale che sta vivendo situazioni impreviste e negative, ma che ha la fierezza di essere italiani e con dignità chiede di voler avere un futuro. Situazioni che segnano le differenze e fanno aumentare sempre più la distanza fra Paese reale e Paese legale. Per cui, peggiora di molto la credibilità di chi ci governa. Cresce sempre più il civile dissenso nei confronti dell'esecutivo ed il desiderio di affermare il principio cardine della Costituzione: «L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo...»
Il resto sono solo giochi di potere che non portano agli italiani nulla di buono. La gente ha fame e sete di giustizia sociale. Si aggira una deriva sinistra nel Paese foriera di tristi eventi. Cresce a dismisura la civile e democratica rivolta e, non basterà nessun isolamento sociale a frenare la protesta. Non la fermeranno nessun mattarello o manganello.