Il ministro per il Sud era stata oggetto di una denuncia. Il pronunciamento del giudice di pace risale al 25 giugno
(ASI) Roma – “Per ragioni di trasparenza, e al fine di non lasciare adito a dubbi, desidero rendere noto che lo scorso 25 giugno il giudice di pace della sezione penale di Bari che aveva in carico una denuncia rivolta nei miei confronti, ha deciso di accogliere la richiesta di insindacabilità, che avevo formulato attraverso i miei avvocati.
Insindacabilità, che è altra cosa rispetto all’immunità parlamentare, concessa perché è stato riconosciuto che avevo espresso opinioni a carattere politico, e non riferite alla condotta privata del querelante, in occasione di una riunione a porte chiuse, alla quale partecipavano attivisti e portavoce del Movimento 5 Stelle, incentrata sul giudizio-graticola di alcune potenziali candidature politiche”.
Lo afferma in una nota il ministro per il Sud Barbara Lezzi.
“Il giudizio da me espresso allora faceva tra l’altro seguito a una denuncia per diffamazione che avevo rivolto nei confronti dello stesso querelante, dovuta a un suo post pubblicato su Facebook rivolto alla mia persona, che avevo ritenuto sessista e lesivo. Concludo precisando che il giudice della Corte di Bari stesso ha deciso di non chiedere alle Camere l’autorizzazione a procedere con il giudizio nei miei confronti proprio perché le mie opinioni sono state espresse in un contesto politico e avevano valenza legata all’oggetto dell’incontro”