Il fallimento della politica, la politica del fallimento. Cosa fare?
(ASI) A seguito del nostro articolo “il fallimento della politica” ci sono giunte diverse lettere che in buona sostanza riconoscono la validità dell’analisi da noi fatta e le conclusioni assunte, ma ci chiedono cosa si sarebbe potuto fare. Al di la di una rivoluzione strutturale dello Stato, per evitare che tutti i problemi citati ( mafie, evasione fiscale, lavoro nero, giustizia ) bivaccassero senza soluzioni e trovassero invece il modo di essere risolti.
Rispondiamo volentieri.
Innanzi tutto ribadiamo che questo Stato, con questa politica, non sarebbe comunque in grado di prendere le decisioni necessarie perché per farlo dovrebbe andare a turbare quegli interessi che esprimono anche quei problemi e sarebbe quindi un po’ come abbattere con le proprie mani i pilastri che sostengono il proprio potere.
Scendendo nel merito, proponiamo qui di seguito alcune ipotesi, approssimate a causa della nostra incompetenza specifica, di soluzione dei problemi citati.
Mafie: quella contro le mafie non è una semplice lotta contro la malavita, ma è una vera e propria guerra contro il potere di uno Stato alternativo e deve essere vista come tale per potere riconoscere i termini del problema ed adeguare ad essi le contromisure per combattere e vincere tale guerra.
Una volta riconosciuto che di guerra si tratta, anche i metodi usati devono essere quelli di guerra e non quelli che il normale codice di pace permette.
Per spiegarsi con un semplice esempio, se un arto è in cancrena, non lo si può curare con compresse di antibiotici ed impacchi di camomilla, ma si deve avere la forza e la capacità di adottare la decisione di amputare!
Per cui, contro le mafie decadono le garanzie costituzionali che proteggono i comuni Cittadini, si fanno leggi speciali, si rioccupa militarmente e capillarmente il controllo dei territori, si fucila chiunque in tali regioni o comunque nell’ambito di reati connessi alle mafie sia sorpreso con le armi in pugno, si commina l’ergastolo a tutti coloro riconosciuti affiliati a qualsiasi titolo alle mafie, si procede al controllo delle origini di tutti i patrimoni confiscando quelli che non passano l’esame di liceità, si commissariano con carabinieri e guardia di finanza comuni, province, regioni e banche delle regioni mafiose, si appaltano i lavori pubblici con concorsi analizzati dai carabinieri e solamente ad imprese che non abbiano alcun legame mafioso, ecc. ecc. ecc.
Evasione fiscale e lavoro nero: Bisogna rendere non conveniente evadere le tasse o usare del lavoro nero e per fare ciò si deve interdire la professione a tutti coloro che sono sorpresi, anche per la prima volta, a farsi pagare in nero prestazioni professionali o ad usare lavoratori non dichiarati, proibire le immatricolazioni di beni di lusso usufruiti in Italia all’estero ( bandiere ombra ), Istituire il carcere preventivo per tutti coloro che evadono più di 50.000 € come accade in USA dove in questi casi, uno va in carcere e poi, da lì, chiama avvocato, commercialista, prete e chiunque gli possa essere utile a definire la sua pratica e poi prevedere la pena del carcere per gli evasori e datori di lavoro nero accertati e condannati anziché le pene irrisorie di multe che lo Stato stenterà ad incassare.
Incrociare i dati dei vari database per stabilire le discrepanze tra reddito dichiarato e tenore di vita e proprietà possedute procedendo a controlli su tutti coloro che presentano dati non coerenti.
Giustizia: Recuperare tutti i magistrati che svolgono lavori non direttamente pertinenti presso ministeri e pubblici uffici, informatizzare le sedi giudiziarie e rendere legali le notifiche effettuate per mezzo di posta elettronica certificata, riempire gli organici degli addetti, sfoltire la pletora di leggi ripetitive, contrastanti ed inutili che affollano i nostri codici in numero di cinque/dieci volte superiore a quello di altri Paesi come Germania, Francia ed Inghilterra, snellire anziché appesantire, le procedure processuali e snellire il codice di procedura penale e civile, ispezionare la qualità del lavoro e la produttività delle procure e dei tribunali prendendo provvedimenti di carriera per coloro che vengono trovati insufficienti,
Sono solo alcuni esempi che noi, che non siamo esperti del ramo abbiamo potuto suggerire perché sono assolutamente evidenti, ma che un’analisi da parte degli esperti, può senza alcun dubbio arricchire e rendere più mirati ed efficaci.
Per poterlo fare si dovrebbe contare su uno Stato e su una politica diversi da quelli che abbiamo e qui torniamo alla dichiarazione iniziale che, prima di tutto si dovrebbe fare una rivoluzione strutturale dello Stato e della Politica.