Forza Italia finita? Berlusconi cala il jolly Matteo Renzi

di Biagio Maimone

(ASI) E' vero che Forza Italia ha perso molti punti rispetto alla Lega e che si attesta sotto l'8 per cento, tuttavia non è ancora morta, in quanto se Berlusconi saprà adottare le necessarie misure , ossia ricostruire il partito con l'apporto di personaggi provenienti dalla società civile, i quali rappresentino le istanze reali dell' Italia, afflitta dal peso di una grave crisi economica, potrà ancora rappresentare un riferimento politico di notevole rilievo. Poco si parla del suo liberismo , che ci piace definire "liberismo democratico all'italiana" , che non è certo tramontato , sia in quanto si ispira ai capisaldi della politica europea, sia in quanto non rinnegato dal popolo italiano . Pertanto , se il partito " Forza Italia" saprà porre al centro le esigenze del popolo italiano, rivolgendo la sua attenzione anche alla fasce deboli , riconquisterà certamente quell'elettorato che, attualmente, non si riconosce in nessuna forza politica ed è costretto a votare partiti che fanno del populismo il proprio cavallo di battaglia, senza saper attuare sane politiche economiche per il popolo italiano.
Berlusconi spera che il governo giallo-verde cada al più presto per ritornare al voto , ma sa bene anche che non potrà più contare su una coalizione che vede Salvini alleato , in quanto , forte dei consensi e dei voti che otterrebbe, incarnerebbe , ancora una volta, la leadership politica , ponendo in secondo piano Forza Italia , come avviene attualmente . In poche parole , pur ritornando al voto non cambierebbe nulla, preso atto anche del fatto che la visione politica di Forza Italia e quella della Lega sembrano essere divergenti. Nel centro sinistra il partito democratico sembra aver trovato già i candidati per le primarie per quanto attiene la segreteria e tra essi non compare Matteo Renzi, il quale appare sempre più orientato alla costituzione di un nuovo soggetto politico che si posizioni al centro , con aspirazioni fortemente liberali.
Si può ipotizzare che Berlusconi e Renzi convergano in un forza centripeta, verso cui si sta dirigendo la politica in Italia . Entrambi sembrano avere gli stessi intenti, ossia riportare l'Italia ad una politica ispirata alla moderazione e all'applicazione, pertanto, di quella filosofia che ci piace definire "democratico-liberale all'italiana". Renzi e Berlusconi finalmente potranno allearsi, alla luce del sole, per le prossime europee e , perché no , per le prossime politiche.
E' ciò che vuole l'asse franco-tedesca per riportare l'Italia alla posizione che le è favorevole e per spegnere anche quei focolai eversivi che sono nati un po' dappertutto in Europa per emulazione anche del governo giallo - verde, che vede nell'egemonia europea uno scoglio da abbattere, destando preoccupazioni ai poteri forti mondiali.

Nascerebbe con Berlusconi e Renzi una nuova coalizione che fa propria una concezione politica di stampo europeistico e democratico.
Se in tale nuova coalizione si inserisse anche partito cattolico vi sarebbe il consenso del mondo cattolico che, attualmente, è poco rappresentato. Tra Berlusconi e Salvini vi sarà un divorzio ufficiale entro il prossimo mese di gennaio: è questa la previsione degli italiani di centro, di alcuni giornalisti e dell'intera Europa .
Nell'epoca storica in cui domina il liberismo , certo trova facile terreno un liberismo più vicino alle istanze popolari , come è quello di Berlusconi : è questa la motivazione che ci induce ad affermare che, se il leader di Forza Italia divulgasse in modo appropriato e vigoroso, come ai vecchi tempi, il suo concetto "democratico all'italiana" del liberismo , non vi è dubbio che recupererebbe il consenso di coloro che non votano , del mondo cattolico , nonché della piccola e media impresa, la quale vede nel libero mercato, certo regolato da norme chiare e precise, la manna dal cielo . Nel contempo, tale forma di liberismo , che noi amiamo definire , non certo per ironia , "liberismo democratico all'italiana", consentirà a Renzi di ereditare dal Fondatore di Forza Italia quel potere politico che gli consentirà nel futuro prossimo di governare per qualche decennio.

 

 

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