(ASI). Intervista esclusiva per Agenzia Stampa Italia gentilmente concessa dal senatore Stefano Candiani della Lega Nord, sulle ragioni del “NO” espresso dalla Lega Nord al referendum costituzionale.


- Senatore Candiani, ci potrebbe spiegare perché “NO” alla riforma costituzionale proposta dall’esecutivo Renzi?
Perché non si può modificare la costituzione per togliere ai cittadini il diritto di votare chi va a far le leggi. Questa modifica, che viene fatta passare come una riduzione dei costi della politica, piuttosto che una facilitazione della complessità della burocrazia, ha invece un'unica grande matrice che è togliere ai cittadini la scheda elettorale per il senato. Il senato continuerebbe ad esistere, ma non sarebbe più eletto su indicazione dei cittadini, ma su indicazione dei partiti, dai consiglieri regionali tra i consiglieri regionali. Questa è una forma di “non” democrazia.
- Si potrebbe parlare in un certo senso di una riforma che porterebbe ad una sorta di autoritarismo?
Autoritarismo è una parola grossa. Ma certamente quello che toglie potere al popolo non è democrazia. Questa è una riforma della costituzione che elimina i poteri delle autonomie locali. Che va a ridurre in maniera fortissima le possibilità dei cittadini di poter contare sia con il comune che con le regioni nei confronti di uno stato che invece accentra tutto, fino ad arrivare alla famigerata clausola di supremazia. Si tratta di una regola che consente al governo di potersi sostituire in qualsiasi materia e sulle scelte anche per le comunità locali. Significa molto semplicemente che non ci sarà più la possibilità di dialogare per la scelta di una discarica, piuttosto che per un inceneritore, piuttosto che per qualsiasi altro intervento che lo stato definirà prioritario. Questo è il governo che si mette d’accordo con le lobbies. Quello che noi non vogliamo. Deve essere invece la gente a scegliere, ed in democrazia è il popolo che conta.
- Nello stesso referendum, così come da quesito proposto, ricordiamo che è presente una clausola che vincola l’Italia alle decisioni dell’Unione Europea. Questo significa che il governo stesso sarà posto sotto il controllo delle istituzioni europee?
In effetti è molto peggio. Viene definito in maniera netta e precisa che l’Italia sottomette tutta la propria legislazione all’Unione Europea. Se oggi gli italiani decidessero di attivare, come hanno fatto i britannici, l’articolo 50 dei trattati alla base dell’Unione Europea, potrebbero esercitare un diritto che è quello di recesso. Se invece si inserisce in costituzione, e questa modifica dovesse andare a buon fine purtroppo, avremo un vincolo costituzionale dell’appartenenza dell’Italia all’Unione Europea, e addirittura di sottomissione a tutte le regole comunitarie. Quello che noi non vogliamo è che venga a mancare la possibilità del popolo di scegliere e di decidere. Con questa nuova modifica della costituzione, se dovesse andare malauguratamente a buon fine, avremo un vincolo addirittura costituzionale che impedirebbe che accada in Italia ciò che è accaduto in Gran Bretagna, ciò che il popolo si esprima decidendo il proprio futuro. Questo significherebbe sottomettere l’Italia a regole drammatiche come il fiscal compact, cioè una forte stretta fiscale, piuttosto che quello che abbiamo già sperimentato con Banca Etruria e le altre banche, ovvero il bail-in, che abbiamo visto quanto sono state drammatiche per il sistema delle banche e per i risparmiatori. L’Europa che vogliamo è l’Europa dei popoli e non l’Europa delle banche. Questa riforma costituzionale sottomette l’Italia e gli italiani all’Europa delle banche.
- Si potrebbe dire che quindi si tratta di un cambiamento dal quale non ci sarebbe possibilità di ritorno?
Questo purtroppo sta nelle stesse regole con è costruito il nuovo senato, perché continuerebbe ad esistere il bicameralismo paritario, ed ogni modifica costituzionale dovrebbe passare per due volte alla camera e per due volte al senato. La differenza rispetto ad ora è che il senato non sarebbe più eletto dai cittadini. Quindi un senato di nominati dai partiti politici e tra i consiglieri regionali che sostanzialmente impedirebbe qualsiasi modifica in termini di democrazia per il popolo.


Alexandru Rares Cenusa – Agenzia Stampa Italia

ASI precisa: la pubblicazione di un articolo e/o di un'intervista scritta o video in tutte le sezioni del giornale non significa necessariamente la condivisione parziale o integrale dei contenuti in esso espressi. Gli elaborati possono rappresentare pareri, interpretazioni e ricostruzioni storiche anche soggettive. Pertanto, le responsabilità delle dichiarazioni sono dell'autore e/o dell'intervistato che ci ha fornito il contenuto. L'intento della testata è quello di fare informazione a 360 gradi e di divulgare notizie di interesse pubblico. Naturalmente, sull'argomento trattato, il giornale ASI è a disposizione degli interessati e a pubblicare loro i comunicati o/e le repliche che ci invieranno. Infine, invitiamo i lettori ad approfondire sempre gli argomenti trattati, a consultare più fonti e lasciamo a ciascuno di loro la libertà d'interpretazione

 
L'onestà intellettuale crea dibattito e stimola nelle persone l'approfondimento. Chi sostiene l'informazione libera, sostiene il pluralismo e la libertà di pensiero. La nostra missione è fare informazione a 360 gradi.

Se credi ed apprezzi la linea editoriale di questo giornale hai la possibilità di sostenerlo concretamente.
 

 

 

Ultimi articoli

Agroalimentare, Confeuro: "Anche a Natale italiani hanno scelto qualità e sostenibilità"

(ASI) "Anche durante le festività natalizie gli italiani hanno confermato una scelta consapevole e responsabile, premiando la qualità, il Made in Italy e i prodotti legati alla nostra tradizione agricola". ...

Sanità, Giuliano (UGL): "Divari retributivi Nord-Sud tutt'altro che trascurabili. Fino a 5mila euro annui in meno per chi lavora nel Mezzogiorno"

(ASI) Roma - «I dati contenuti nel Rapporto semestrale Aran 1/2025 sulle retribuzioni del personale sanitario confermano una verità che non può essere minimizzata: a parità di ruolo, il divario retributivo ...

Autostrade: Patto Nord, aumento pedaggi 'regalo' Salvini ad automobilisti

(ASI) Roma. – "Fin troppo natalizia e sdolcinata la nota del Ministero dei Trasporti che chiama 'adeguamento tariffario' l'aumento dei pedaggi ai caselli autostradali, cercando addirittura di scaricare la colpa sulla ...

Vertice trilaterale a Pechino: obiettivo tregua duratura tra Thailandia e Cambogia

(ASI) - Delegazioni diplomatiche di Cina, Cambogia e Thailandia si sono riunite nella provincia cinese di Yunnan, per discutere il cessate il fuoco recentemente concordato tra Cambogia e Thailandia, con ...

La Cina circonda Taiwan con manovre live-fire: Taipei in stato di allerta elevata

(ASI) - l’Esercito Popolare di Liberazione (PLA) della Repubblica Popolare Cinese ha avviato delle esercitazioni militari su vasta scala attorno all’isola di Taiwan, provocando una marcata tensione nella ...

Lavoro, Carotenuto-Castellone (M5S): nessum dialogo possibile con chi distrugge diritti lavoratori 

(ASI) Roma - “Dalle colonne di Repubblica FdI, per il tramite del presidente della commissione Lavoro della Camera Rizzetto, annuncia la riproposizione della vergognosa norma per scudare gli imprenditori che ...

Sociale, Tiso(Accademia IC): “Baby gang fenomeno sempre più allarmante”

(ASI) “Negli ultimi anni il tema delle baby gang è tornato al centro dell’attenzione pubblica e mediatica in Italia. Episodi di violenza, furti, aggressioni ripresi e diffusi sui social hanno ...

Laguna veneta, Rixi: Confronto aperto e percorso parlamentare già avviato

(ASI) Roma - “In merito alle osservazioni emerse sul futuro del sistema portuale della laguna veneta, ribadisco una posizione chiara e già espressa nei recenti incontri istituzionali svolti a Venezia.

Interporti, Mazzetti (FI): "Giusto riconoscimento a Interporto della Toscana, chiave per sviluppo"

(ASI) Prato – "Logistica e intermodalità sono la chiave per uno sviluppo duraturo e sostenibile dei territori, nell'ottica di gettare le basi per una integrazione europea ed euro-mediterranea nella quale l'Italia ...

Corte Conti: Schlein, governo vuole mani libere e rifiuta ogni forma di controllo

(ASI) "La riforma della Corte dei Conti è un'altra prova del disegno di un governo che si ritiene al di sopra della legge. Il silenzio assenso e il tetto massimo di ...