(ASI) Roma – “Bocciate le proposte del M5S alla delega fiscale per la semplificazione burocratica in agricoltura che prevedevano di abolire lo spesometro per gli agricoltori con un reddito al di sotto dei 7mila euro e la comunicazione trimestrale delle fatture emesse e ricevute per chi ha un fatturato sotto i 20mila euro l’anno.
Viene così svelata l’ipocrisia di Renzi e del ministro delle Politiche Agricole, Martina, che va dai falsi spot sul taglio delle tasse, passando per lo slogan ‘restituire il giusto valore alla terra e a chi la lavora’ sino all’aumento della burocrazia, come dimostra poi la prova dei fatti”. Così i deputati del M5S della Commissione Agricoltura commentano il voto di oggi al parere alla delega fiscale. “Di fatto, ad oggi, si assiste ad una contraddizione legislativa che costringe i coltivatori con reddito non superiore a 7mila euro e che ricadono in regime di esonero Iva a comunicare le operazioni rilevanti ai fini Iva, ignorando che la stessa categoria di agricoltori, per legge, non è tenuta a conservare i registri fiscali. Un gap che il Governo non ha voluto colmare, bocciando la nostra richiesta e penalizzando il comparto agricolo nazionale. Ancor di più con l’art. 4 della Delega Fiscale che prevede la ‘Comunicazione dei dati delle fatture emesse e ricevute’ per tutte le imprese agricole ogni tre mesi. Abbiamo già pronto un emendamento per chiedere l’esonero dalla comunicazione quantomeno per quei soggetti con un volume d’affari realizzato nell’anno precedente non superiore a 20mila euro. Ci pare una misura di buon senso, in grado di andare incontro almeno ai piccoli produttori agricoli e ci auguriamo che la maggioranza vorrà essere dalla loro parte”.