Perugia – Bettolle: Laffranco –“Da governo atteggiamento “pilatesco”. Non escludo iniziative eclatanti”.

(ASI) – A seguito dell’interrogazione presentata in commissione parlamentare giovedì 20 ottobre, l’Onorevole Pietro Laffranco ci ha gentilmente concesso un intervista per rendere note le risposte ricevute dal governo e per spiegare le prossime iniziative che intende adottare.

- Onorevole Laffranco, nella giornata di giovedì 20 ottobre lei aveva proposto un’interrogazione al governo, nel caso di specie al ministro dei trasporti Graziano Delrio, circa la situazione dei lavori, e dei conseguenti disagi, sul raccordi Perugia – Bettole all’altezza del capoluogo umbro. Com’è andata? Che risposte ha ricevuto dal governo?

Ahimè come temevo, con notevole onestà, il governo ha ammesso come stanno le cose. Primo, non è vero che i lavori termineranno a novembre, ma entro la fine dell’anno se va tutto bene. Naturalmente stiamo parlando dei lavori in corso, perché ci sono ancora due tratte, due gallerie, da fare. Quindi ci sarebbero altri 6 mesi di lavori da fare. Inoltre c’è da capire se si svolgeranno subito o se verranno fatti durante il corso dell’anno a venire, cioè il 2017. Secondo, il governo ha ammesso, con le informazioni che sono state fornite da Anas, che in realtà l’unica promessa che è stata mantenuta, rispetto alla mia precedente interrogazione del gennaio 2016, (parliamo di quasi un anno fa, quando mi aveva risposto il segretario Umberto Basso De Caro, così come del resto è stato sempre lui a rispondere anche l’altro giorno per conto del ministero dei trasporti in commissione lavori pubblici) è quella riguardante la possibilità di fare due turni quotidiani da 8 ore l’ciascuno, per un totale di 16 ore. Questa è l’unica promessa mantenuta. Poi era stato detto che si sarebbe verificata la possibilità di fare dei turni nei giorni prefestivi ed in notturna, fermo restando che alcune lavorazioni erano risultate non essere semplici nella fase notturna. Ora, a parte il fatto che dentro alle gallerie possono tranquillamente lavorare di notte, sta di fatto che nella nuova risposta ce l’Anas ha messo il governo nella condizione di dirmi che in sostanza l’unica cosa che è stata fatta è quella del turno di 16 ore dal lunedì al venerdì. Quindi nessun turno di sabato, nessun turno di domenica, nessun turno notturno. Per la verità ce ne eravamo accorti passando centinaia di volte sul raccordo. Questo significa che l’Anas ci ha presi in giro. Ha preso in giro la città ed i cittadini di Perugia, ed anche i comuni vicini quando ha detto che si sarebbe fatto di tutto per velocizzare i lavori che in realtà non sono stati affatto velocizzati. Io ripeto: sono favorevolissimo alle opere pubbliche. Sono favorevole alla manutenzione ordinaria e straordinaria delle opere del tratto del raccordo autostradale Perugia – Bettolle; ma quello a cui non sono favorevole è che per fare questi lavori si blocchi completamente il traffico in entrata ed in uscita dalla città. Per questo che, come già detto, andrò avanti in questa mia battaglia per velocizzare questi lavori per far si che finiscano finalmente, ma anche per aprire un dibattito per far si che quando ci saranno nuovi lavori su opere pubbliche, si stipulino dei capitolati e scattino, se necessario, dei contratti nazionali di lavoro, per far si che si faccia tutto il necessario affinché si abbiano dei tempi internazionali, ovvero delle lavorazioni a getto continuo. In sostanza prendendo anche i sabati, le domeniche ed i notturni, pagando quello che è necessario, per avere delle opere in tempi rapidi, altrimenti, anche se non è questo il caso, ci sono tanti altri casi di specie in cui la realizzazione delle opere sono durate anni. Questo francamente mi pare una cosa da terzo mondo.

- Ricordiamo che i lavori si sono protratti per quasi un anno ormai, con notevoli disagi. Parrebbe di capire che i disagi potrebbero durare altrettanto. Sarà dura per la città continuare su questa strada.

Io mi permisi di dirlo in una circostanza pubblica dicendo che a mio avviso questi lavori non sarebbero durati meno di 18 mesi. Sono stato facile profeta. Iniziati tra fine ottobre ed inizio di novembre dell’anno passato, siamo già ad un anno. Arriveremo per i tratti attualmente interessati da i lavori a dicembre, quindi 13 o 14 mesi, più i 6 mesi successivi, o comunque altri 6 mesi, per i successivi due tratti di galleria e viadotto, per cui sembra che occorrano 2 mesi ciascuna. Quindi andiamo nell’ordine dei 18 o 20 mesi. Mi pare troppo. Bastava fare come da me suggerito per avere un risparmio di tempo pari ad un terzo, cioè anziché 18 mesi ne avremmo avuti 12. In sostanza oggi avremmo finito tutti i lavori, non soltanto quelli in corso, ma anche quelli che dovranno esser programmati per il 2017. Mi si dice “non ci sono i soldi”. In questo caso si poteva fare con più intelligenza qualche altra cosa. Onestamente i cittadini non ne possono più. Se si pensa poi che questa città è di fatto parte lesa, come ho detto più di una volta, perché il comune ha addirittura dovuto rinviare lavorazioni previste da parte di Umbra Acque, spostare altri cantieri e rinunciare alla bitumazione di alcune strade interne (la gente, il traffico, da qualche parte deve passare: se non passa per fuori passa per dentro, mi pare chiaro). Io sono abbastanza indignato per questa situazione e ho chiesto al governo di prendere atto dell’atteggiamento di Anas perché io vorrei che venissero presi dei provvedimenti sulla vicenda. Sta a loro capire quali provvedimenti andranno presi, perché la situazione, così com’è, non funziona. Anche oggi il traffico era completamente bloccato. In sostanza, con la risposta alla mia interrogazione è stato confermato che, anche se era stato promesso che tutto si sarebbe svolto velocemente, così non è stato. Se pensiamo a Eurochocolate, ad eventi sportivi come partite di calcio o di pallavolo, si comprende che noi già abbiamo necessità di ampliare il nostro sistema viario; se blocchiamo l’unico pezzo che abbiamo siamo disastrati.

-Si potrebbe dire che, a fronte di questa sua seconda interrogazione, il governo di fatto non ha preso nessun impegno per migliorare la situazione, ne a monitorare Anas, ne a prender provvedimenti per far cambiare registro alla situazione dei lavori?

Temo che si possa dire proprio così. Sinceramente mi è sembrato abbastanza imbarazzato il governo e non mi ha dato l’impressione che intenda fare alcun che in proposito. Il governo ha mantenuto un atteggiamento “pilatesco”; per un verso sono imbarazzati e con le mani nella marmellata, ma per l’altro verso non faranno niente al riguardo.

- Cosa intende fare ora che ha avuto conferma che le promesse fatte sono state disattese con gravi disagi per i cittadini ed il territorio?

Io continuerò ad insistere giorno per giorno, ed ho intenzione anche di prendere qualche iniziativa eclatante per attirare l’attenzione della pubblica opinione; ammesso che ce ne sia la necessità visto che ormai la gente di questa cosa, purtroppo, è fin troppo al corrente. Inoltre porterò questa vicenda all’attenzione dell’aula del parlamento con una mozione che coinvolga tutta l’aula e non soltanto le commissioni parlamentari.

- “Iniziative eclatanti”: ci può anticipare qualche dettaglio?

In questo momento no, nel senso che comunque il dibattito sarà sicuramente incentrato su di un testo che porti ad un dibattito sullo sviluppo delle opere pubbliche. Ripeto, io vorrei che avessimo dei tempi di realizzazione delle opere pubbliche in tempi internazionali, che sono poi null’altro che i tempi importanti per i cittadini. Ci sarà da fare un po’ di lavoro, ma cercheremo di fare un lavoro serio poiché è l’ennesimo caso in cui le opere finiscono per durare anni. Non è possibile andare avanti così. Qui parliamo di una manutenzione straordinaria, se si tratta di 18 o 20 mesi, immaginiamo se dovessimo trovare i soldi per realizzare il nodo di Perugia; ci vorrebbero 30 anni. Un po’ come la Perugia – Ancona che siamo nell’ordine dei 20 anni. Neanche in Burundi fanno una roba del genere.

- Perciò rilancia il suo messaggio “buone opere pubbliche in tempi internazionali”?

Esattamente. E comunque insistendo per, tra virgolette, “rompere le scatole” ad Anas per velocizzare al massimo questa situazione, che poi p quello di cui ci stiamo occupando in questo momento. Non escludo di fare visite ai cantieri in orari particolari e cercare di capire qualunque cosa si possa fare per alleviare i disagi dei cittadini che sono letteralmente imbestialiti e hanno pienamente ragione.

Cenusa Alexandru Rares – Agenzia Stampa Italia  

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