(ASI) Roma - "Il Governo Renzi, ed in particolare il ministro dell’Interno Alfano, strumentalizzano le forze dell’ordine per battaglie ideologiche bloccando l’iter della legge sul reato di tortura che attendiamo da trent'anni, e che è costata al nostro paese una pesante condanna dall'UE. Chi pensa che un operatore delle forze dell’ordine incorra nel reato di tortura svolgendo il proprio lavoro non ha capito o non vuole capire la norma, la ignora, oppure non sa leggerla. Pensare che la polizia, i carabinieri e tutti coloro che indossano una divisa con questa legge possano vedere limitate le loro capacità d’intervento, significa non capire nulla della professionalità dei nostri operatori, e anzi indirettamente li si etichetta tutti come persone dedite alla violenza. Non possiamo che ribadire come Movimento Cinque Stelle che il reato di tortura non va svuotato e affossato come sta cercando di fare questa maggioranza, che addirittura minaccia di modificare ancora la proposta di legge (già per altro annacquata) e di farne proseguire l’iter iniziato a Luglio del 2013, pensino piuttosto a dare più risorse e strumenti alle forze dell’ordine per farle lavorare al meglio”. I membri M5S della commissione Giustizia ravvedono gravi storture nell'affermazione fatte da Alfano: “Mentre Erdogan reprime i sospettati del colpo di Stato con sevizie chiedendo la reintroduzione della pena di morte, mentre non abbiamo ancora nessuna risposta dall'Egitto su chi abbia ammazzato con la tortura il concittadino Regeni, ecco che arriva il paradosso e l’ipocrisia di chi ci governa, bloccare l’introduzione del reato di tortura. Noi crediamo che le nostre forze dell’ordine operino con grande professionalità e capacità e per difendere il loro operato serve investire su di loro con risorse, ma anche punire le schegge impazzite che travalicano i propri doveri, sconfinando nella barbarie e infangando la divisa. E’ necessario ricordare che il reato di tortura oggetto della discussione, è per tutti i cittadini, e non solo per le forze dell’ordine". Concluse la nota dell'Area Comunicazione del M5S della Camera.
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