(ASI) “Un paese che non si infrastruttura in maniera corretta fa pagare ai propri concittadini e alle proprie aziende un prezzo non più sostenibile. L’Italia non cresce perché non è sufficientemente competitiva, perché i nostri trasporti e la nostra logistica non sono all’altezza di quelle della maggioranza degli altri Paesi comunitari e non solo”, così il sentaore Vincenzo Gibiino, capogruppo di Forza Italia in commissione Lavori pubblici e Comunicazioni, intervenendo al convegno ‘I trasporti italiani dopo Amazon’, organizzato dal responsabile del dipartimento Trasporti di Forza Italia, Bartolomeo Giachino, alla presenza del senatore Francesco Giro, responsabile nazionale dei dipartimenti azzurri, del presidente di Conftrasporto Paolo Ugge’, del presidente di Confartigianato Trasporti Amedeo Genedani, di Massimo Bagnoli, presidente Fiap e del professore Rocco Giordano.
“L’Italia, potenziale piattaforma logistica nel Mediterraneo, non è per nulla competitiva nonostante la propria invidiabile collocazione geografica– prosegue Gibiino – . Porti, aeroporti, retroporti, interporti e ferrovie non sono tra loro adeguatamente collegati, e i commerci mondiali sbarcano in Europa attraverso altri Paesi: Spagna, Olanda e Germania in primis. All’Italia manca un moderno piano dei trasporti e della logistica, ma anche la capacità di tutelare principi basilari quali sicurezza, professionalità e rispetto delle regole in un settore complesso come è quello dell’autotrasporto”.
“Le istituzioni stanno a guardare mentre il privato, i cittadini, cercano di recuperare autonomamente i numerosi gap esistenti – conclude l’esponente forzista –. Novità importanti come Uber in Francia, e Bla Bla Car, in Francia, Italia e altre nazioni, tardano ad essere normate, per chissà quale timore. Un ritardo normativo che indebolisce solamente il sistema Italia e di certo non fermerà l’iniziativa del mercato.