(ASI) Esclusiva ASI - Seconda parte dell'intervista all’On. Adriana Galgano deputata di Scelta Civica) ad Agenzia Stampa Italia durante l’incontro di Futuro Umbria svoltosi a Perugia presso l’Hotel Perusia. Temi affrontati: sanzioni alla Russia, terrorismo, visita del Presidente dell'Iran e vicenda dei nudi e Family Day
-Alla luce dell’attuale situazione economica di crisi in cui versa l’Italia, Scelta Civica non trova che le sanzioni alla Russia siano superate? Scelta Civica come vede queste sanzioni anche in considerazione del fatto che c’è una coalizione che sta combattendo contro il terrorismo?
Io credo che non sia una questione di posizione di Scelta Civica o una posizione dell’Italia. L’Europa deve essere capace di prendere una posizione comune e di difenderla tutti insieme. Cioè noi non andiamo da nessuna parte se ragioniamo come Scelta Civica, o come Italia. Dobbiamo ragionare come Europa. Quindi bisogna sedersi al tavolo e prendere una posizione comune. Le sanzioni alla Russia sono molto dannose per quanto riguarda il nostro paese e noi dobbiamo dare molta attenzione a tutte le aziende che da queste sanzioni sono danneggiate. Dall’altra parte dobbiamo però anche difendere valori democratici. Si rende quindi necessario trovare la quadratura del cerchio che deve essere decisa in Europa. Da questo punto di vista sbaglia la Merkel e sbagliano quanti non hanno capito che in questo mondo globale come singolo paese non andiamo più da nessuna parte.
-Anche perché la Germania fa accordi con la Russia, e li fa alla luce del sole nonostante le sanzioni.
Esatto. E questo è da condannare e su questo bisogna chiedere conto in Europa con forza.
-Gli italiani sono capaci di rendere difficili le cose facili. Non le sembra che la polemica che è stata fatta sui nudi durante la visita di un capo di Stato, mi riferisco al presidente della Repubblica Islamica Rhouanì, che ha portato il 2% del Pil all’Italia che avrebbe favorito una ripresa economica per il Paese, sia da ritenersi una vicenda strumentale? Non trova che le sanzioni alla Russia e questo scandalo dei nudi, che peraltro non è da imputarsi né al premier Renzi o a Rhouanì, né al ministro dei beni culturali Franceschini, ma al cerimoniale, siano un tentativo di mettere i bastoni tra le ruote all’Italia per impedirle di riemergere da un punto di vista industriale? Non crede che siano funzionali solo a certa stampa anche in considerazione del fatto che la vicenda coinvolge un Paese, l’Iran, indicato dall’Onu come fondamentale per raggiungere la pace in Medio Oriente?
Mi fa una domanda difficile. Ciò che è emerso da questa vicenda alla fine è il profondo senso di identità che ogni italiano ha con il proprio patrimonio artistico. DA questo punto di vista la vicenda ha sicuramente cementato il nostro spirito nazionale e da questo punto di vista è un risultato interessante e per nulla scontato perché la condanna è stata unanime. D’altra parte io ritorno a ribadire che mentre il ministro Padoan era a negoziare in Europa per le nostre banche, il che implica delle conseguenze importanti per ciascuna famiglia italiana, quello di cui noi dibattevamo erano le statue. Da questo emerge ciò che a noi davvero manca: una seria individuazione di quelle che sono le nostre priorità. In quei giorni la vera priorità sarebbe stata dibattere l’accordo che Padoan stava cercando di raggiungere in Europa e, attraverso il dibattito pubblico dare peso alla posizione di Padoan in Europa. Invece Padoan era li nel totale disinteresse del paese mentre il paese dibatteva di statue. Ecco io darei più questa lettura più che quella del complotto del quale non ho prove e sul quale non mi sento di fare affermazioni.
Anche perché bastava andare a visitare i musei di Teheran, per osservare che i nudi d'arte non vengono nascosti nemmeno nella Repubblica Islamica dell'Iran. Perciò, l’arte è arte e in quanto tale deve essere considerata libera.
-Lei è molto impegnata per quanto attiene la sicurezza e in particolar modo la sicurezza che attiene al terrorismo. Quale è la posizione del Governo e di Scelta Civica, soprattutto in questo momento che abbiamo l’Isis alle porte che sta cercando di riconquistare terreno in Libia boicottando il lavoro che sta facendo l’Onu, l’Europa e l’Italia?
Noi abbiamo anzitutto fatto approvare delle leggi che puniscono dei reati che prima non ci immaginavamo nemmeno ci fossero. Infatti hanno arrestato il terrorista la sud che stava cercando di arruolare combattenti. Quindi da questo punto di vista una legislazione che abbiamo fatto approvare velocemente e che ci permette di intervenire in casi che non erano previsti. D’altra parte c’è stato anche un grande lavoro dell’intelligence, ossia dei servizi. Il punto è che questo nuovo terrorismo è fatto di singole persone. Ciò significa che una singola persona può decidere di farsi esplodere in un centro commerciale. Quindi c’è un grande lavoro volto all’identificazione di queste cellule, cioè di queste persone che magari si svegliano una mattina e decidono di mettersi a costruire una bomba su internet. Quindi ci vuole da questo punto di vista, un grande lavoro dei servizi segreti.
-Ultima domanda, ma non certo per importanza, riguardo al Family Day. Qual è la posizione del vostro partito e dell’esecutivo di cui fate parte?
Io devo parlare della posizione del mio partito che però non è la mia. Il mio partito ritiene che la stepchild adoption debbano essere stralciate. Io invece ritengo che non possiamo far finta di non vedere che in Italia, secondo i dati del 2008, centomila bambini che fanno parte di un nucleo familiare dove entrambi i genitori sono omosessuali. Oggi c’era un intervista ad un insegnante che ha bambini con questa situazione nella scuola. Noi non possiamo far finta di non vedere questo fenomeno e ritengo che ci dovremmo preoccupare soprattutto del benessere dei bambini. Quindi ritengo che al secondo genitore si deve dare la possibilità di poter adottare il bambino con il consenso del genitore biologico. Attualmente si sta facendo una grande confusione. Non è che con la stepchild adoption un genitore omosessuale adotta un bambino qualsiasi ma un bambino che è figlio di già uno dei due formanti la coppia. Io ribadisco che la priorità è sempre quella di tutelare i bambini.
Alexandru Rares Cenusa – Agenzia Stampa Italia
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