(ASI) La scuola pubblica non reggerà la terza tranche di tagli prevista dal governo per il prossimo anno.
A fronte di una popolazione in crescita in molte regioni d'Italia, il taglio di 20.000 insegnanti e 14.000 di personale tecnico, amministrativo e ausiliario, si tradurrà in aule sovraffollate oltre ogni limite di sicurezza, nell'impossibilita di rispondere alle domande di tempo pieno delle famiglie, nella crescita esponenziale delle liste d'attesa nella scuola dell'infanzia.
E’ quanto è emerso questa mattina dagli amministratori locali del Pd con delega all'Istruzione, a Milano per l’Assemblea nazionale in corso, in un incontro con Francesca Puglisi, responsabile Scuola e con Davide Zoggia, responsabile Enti locali.
Gli amministratori locali del Pd chiedono quindi di sottrarre dai vincoli del patto di stabilità gli investimenti per la messa in sicurezza degli edifici scolastici, il finanziamento della legge 23 e denunciano la discrezionale centralizzazione nelle mani del ministero della scelta delle scuole nell'assegnazione dei 358,4 milioni di euro per gli interventi, sottratti peraltro ai fondi fas, che ha portato talvolta alla duplicazione di interventi sugli stessi edifici scolastici, lasciando scoperte altre situazioni di vera emergenza.
Per questo gli amministratori locali del Pd scenderanno in piazza il 12 marzo per difendere la qualità della scuola pubblica, che, come ricorda anche oggi il presidente Napolitano, è l'unico strumento di crescita del Paese.