(ASI) – Durante la sua visita a Passignano, a sostegno del candidato presidente Claudio Ricci e dei candidati umbri della Lega Nord, il segretario nazionale Matteo Salvini, che ringraziamo per la cortese disponibilità, ha concesso un esclusiva intervista ad Agenzia Stampa Italia.
Durante questa intervista il leader della Lega ha fatto il punto sulle possibilità di vittoria della coalizione di centrodestra in Umbria, sull’andamento dell’economia nazionale, sulle contestazioni che hanno accompagnato il recente tour italiano della Lega e sulle politiche europee.
Secondo lei esistono delle realistiche possibilità di poter vincere le regionali in Umbria? Perché?
Perché c’è voglia di cambiare dopo 45 anni di cappa. L’Umbria è una regione che si ferma. Con gli ospedali che chiudono, con della strade e delle ferrovie che non sono da Italia nel 2015, con dei posti di lavoro in gioco e le aziende che chiudono; c’è voglia di caambiare. Non è Matteo Salvini che lo dice, non è la Lega che lo dice, ma lo dicono le piazze e lo dicono i sondaggi. La gente lo dice. La soddisfazione più bella che ho è incontrare gente che mi dice “non voto da 15 anni” o “da 20 anni”, “ma sta volta ci credo, e sta volta voto Lega”. Vedremo il 31 maggio. Dipende da chi va o non va a votare alle regionali. Chi non va a votare il 31 maggio non si lamenti se però l’Umbria invece di andare avanti, va indietro.
Riguardo questi spiacevoli episodi legati alle contestazioni di Marsciano e Perugia, così come in altre occasioni, lei ritiene che in qualche modo possano essere pilotati?
Non lo so. Uno che va in giro e invece di parlare sputa, o lancia fumogeni è un povero disgraziato che va educato e va costretto a fare un po’ di volontariato in una casa di riposo perché ha qualcosa che non funziona. Poi sicuramente da parte del governo, da parte delle istituzioni, magari c’è qualcuno che ha vantaggio a che la Lega non parli o parli con difficoltà. Ieri a Perugia, c’era una piazza blindata, c’era una città bloccata. C’erano un centinaio di persone in piazza, ma non è possibile che invece che sembrare un comizio sembrava di stare in Libia. Quindi probabilmente c’è qualcuno che questi centri sociali li coccola, li finanzia e a cui fa comodo che questi facciano casino.
Renzi dice che la nazione è in ripresa, ma tutti gli indicatori sembrano contraddirlo (o sono negativi o sono leggermente positivi poiché allineati ai trend economici internazionali). Lei che ne pensa?
Io tifo per la ripresa perché vivo in Italia. Non ci godo di certo se la situazione non è positiva. Però io sto incontrando negozi che chiudono, aziende che chiudono, agricoltori massacrati dall’Imu sui terreni agricoli, i lavoratori del Mercatone Uno che staranno a casa da giungo; quindi la ripresa magari c’è per la finanza, per qualche banca, ma per gli italiani, e soprattuto per gli umbri, io la ripresa men che meno la vedo.
Europa ed euro: perché uscire e perché “no” alle sanzioni alla Russia?
Le sanzioni alla Russia sono un idiozia che sta costando all’Italia 4 miliardi e mezzo di mancate esportazioni. La Russia deve essere per l’Italia e l’occidente un alleato contro il terrorismo islamico. Non bisogna far certo la guerra a Putin. Mentre l’eruo è una moneta sbagliata. Non lo dice la Lega, ma lo dicono molti premi nobel e lo dimostra l’economia. Rispetto a 15 anni fa mezza Europa, e l’Italia soprattutto, è più povera, risparmia di meno e lavora di meno. Una moneta uguale per 19 economie diverse, senza una banca, con 19 pensioni diverse, con 19 tassazioni diverse, non ha senso e salterà presto. Quindi noi ci stiamo preparando al dopo.
Alexandru Rares Canusa – Agenzia Stampa Italia