(ASI) "Esprimo piena condivisione alle prese di distanza del vicepresidente del Consiglio Matteo Salvini rispetto alla linea bellicista dell’Unione Europea. Oggi Bruxelles propone un maxi-prestito all’Ucraina da 210 miliardi di euro, chiedendo all’Italia di garantire una quota stimata di circa 25,1 miliardi: una cifra che equivale praticamente all’intera manovra finanziaria del 2025.
È evidente che garantire un prestito che non sarà mai rimborsato significa, di fatto, farsene carico. Significa mettere a rischio i conti del nostro Paese per sostenere una strategia che continua ad alimentare corruzione in Ucraina e un business delle armi che arricchisce pochi e impoverisce milioni di cittadini europei.
Mentre si chiede all’Italia di coprire somme colossali, milioni di cittadini non riescono più ad accedere in tempi adeguati alle cure sanitarie: liste d’attesa interminabili, pronto soccorso al collasso, ospedali senza personale. È qui che vanno destinati i soldi degli italiani, non in un conflitto che l’UE continua ad alimentare senza una visione di pace.
L’Unione Europea, con le posizioni oltranziste di leader come Kaja Kallas, sta scegliendo la via dell’escalation, non quella della diplomazia. Per questo chiedo al Governo italiano un atto autentico di discontinuità: dire con chiarezza che l’Italia non può più seguire automaticamente una strategia che prolunga il conflitto e grava pesantemente sulle nostre finanze.
L’Italia deve invece aprire una nuova fase: aderire al piano di pace proposto dal presidente Donald J. Trump, avviare un processo negoziale realistico e finalmente rompere con una politica europea che parla di pace ma pratica la guerra.
Prima gli italiani, prima la nostra sanità, prima la nostra sicurezza economica. Il Veneto e l’Italia hanno bisogno di una visione di pace, non di un’altra stagione di sacrifici imposti dall’alto." Così in una nota, Stefano Valdegamberi, Consigliere Regionale della Lega del Veneto.



