(ASI) "Non mi sento di applaudire, le dimissioni di Lupi sono semplicemente un gesto dovuto" lo dichiaraMichele Dell'Orco, capogruppo M5S della Commissione Trasporti alla Camera, che aggiunge:
"Ora per quanto riguarda gli appalti pubblici il successore di Lupi dovrà subito provvedere a bloccare con atto formale tutte le opere indagate e, in particolare, la Cispadana almeno fino a che non sia stata fatta completa chiarezza sulla vicenda perchè, se è vero che più indizi non fanno una prova, è pur vero che gli atti della procura, mettono in luce unatriangolazione tra il Presidente dell'Arc Pattuzzi, gli esponenti politici regionali Peri e Fiammenghi e l'affarista romano Perotti.
"Non può poi passare deltutto inosservato -aggiunge ancora il deputato- che Pattuzzi, negli anni in cui il progetto veniva messo a punto e vagliato dalle amministrazioni locali è stato Presidente della Provincia di Modena dal 1995 al 2004 e sindaco di Sassuolo dal 2004 al 2009. Ci sono evidentemente tutti gli elementi per prendersi almeno un'immediata pausa di riflessione, non abbiamo tempo per aspettare la prossima eclissi di sole".
"Con l'arresto di Incalza-sostiene il pentastellato- la pulizia all'interno del Ministero però è appena cominciata e Renzi, che si proclama rottamatore, deve dimostrare di voler fare sul serio, a partire proprio dall'incarico della Struttura tecnica di missione affidato ora ad un amico di Incalza, Paolo Emilio Signorini, il cui nome, pur non indagato, ricorre in molte inchieste scottanti come quella del Mose". Chiediamo ora anche a Bonaccini di valutareattentamente anche in Regione il profilo dei dirigenti che hanno lavorato agli appalti di opere pubbliche, a partire dal Responsabile del Servizio Viabilità, Navigazione interna e portualità commerciale".
"Siamo orgogliosi -concludeDell'Orco- di aver contribuito a far un po ' di luce sul sistema degli appalti delle grandi opere, come dimostra anche l'interrogazione a mia prima firma riportata negli atti delle procura (v. allegato) insieme alle intercettazioni pertinenti che mostrano come l'atto infastidì non poco gli affaristi delle grandi opere. Questo però è solo l'inizio perchè continueremo a scavare in questa vicenda".