(ASI) «Ho apprezzato molto l'intervento in Aula di Maurizio Lupi, che oggi si è dimesso pur non essendo indagato e ha avuto la stessa sorte di Nunzia De Girolamo: entrambi sacrificati da Ncd per non mettere in discussione il Governo e l'alleanza col Pd.
Da questo punto di vista, non posso non constatare come lo stesso gesto non sia stato compiuto da altri esponenti dell'Esecutivo. A partire da uno degli uomini più fidati di Renzi: il ministro Poletti, al centro di una situazione altrettanto imbarazzante ma che è rimasto saldamente al suo posto. Per non parlare del ministro Boschi e del ruolo ricoperto da suo padre, vicepresidente della Banca popolare dell'Etruria e del Lazio, in una vicenda dai contorni poco chiari che ha consentito a speculatori e finanzieri amici di guadagnare milioni di euro grazie ad un decreto del governo. Ma l'elenco è ancora lungo e potrei citare i quattro sottosegretari indagati ma rimasti inchiodati alla poltrona, la vicenda di De Luca in Campania fino al caso Chil Post, che coinvolge direttamente lo stesso Presidente del Consiglio Renzi, che ha fatto pagare agli italiani i debiti accumulati dalla società di famiglia. Senza contare l'atteggiamento di certa stampa, che utilizza sempre due pesi e due misure quando si tratta di affrontare determinate situazioni. La posizione di Fratelli d'Italia è stata chiara fin dall'inizio: a dimettersi sarebbe dovuto essere tutto il Governo, non solo un singolo ministro». È quanto dichiara il presidente di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni.
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Lupi, Rampelli (Fdi-An): Apprezziamo il gesto ma si dovrebbe dimettere Renzi
(ASI) Non vogliamo arrenderci alla Repubblica delle intercettazioni e loro spaccio..."L'azienda di famiglia del presidente del Consiglio è stata risanata con i soldi pubblici mentre Renzi aveva incarichi istituzionali. Un salvataggio pagato con le tasse di tutti gli italiani. La Banca Popolare dell'Etruria, il cui vicepresidente è padre del ministro Boschi, è al centro di un'inchiesta sulla quale sia la magistratura che la Consob stanno indagando. E parliamo di cifre da capogiro, altro che biglietti aerei e orologi... ". È quanto ha dichiarato in aula il capogruppo di Fratelli d'Italia-Alleanza nazionale Fabio Rampelli intervenendo in aula sull'informativa del ministro dei Trasporti e Infrastrutture Maurizio Lupi, dimissionario.
"Il ministro Poletti è stato nell'occhio del ciclone per le sue frequentazioni con il boss di Mafia Capitale – ha aggiunto Rampelli - E sta ancora lì, forse perché le cooperative rosse contano più di Comunione e Liberazione. Cinque sottosegretari, molti appartenenti al Pd, sono al centro di scandali e indagini. Vincenzo De Luca, sempre Pd, ha vinto le primarie e correrà in Campania come candidato Governatore, ma ha una condanna in primo grado".
"Questi episodi sono ben più gravi del caso Lupi- ha osservato- e quindi, pur apprezzando le dimissioni del ministro alle infrastrutture, riteniamo che ci siano ben altri protagonisti che debbano dimettersi dal governo. A meno che non ci si voglia arrendere all'idea che l'Italia è una Repubblica fondata sulle intercettazioni telefoniche e sul loro spaccio, evidentemente ritenuto più grave degli stessi atti giudiziari".
"Essendo evidente il contrario – ha concluso Rampelli- denunciamo la volontà del premier Renzi di mettere le mani sugli appalti pubblici, avocando a sé le funzioni che furono di Lupi
Redazione Agenzia Stampa Italia