(ASI) “L’audizione dei rappresentanti della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, stamane, nella Commissione Bicamerale per il Federalismo Fiscale, ha messo drammaticamente in evidenza quanto la riforma delle province voluta dal governo Renzi, e firmata dal sottosegretario Delrio, sia profondamente sbagliata.
Se da un lato la legge di riforma affida allo Stato e alle regioni il compito di riallocare presso il livello istituzionale più adeguato alcune funzioni delle province, dall’altro sempre Palazzo Chigi, ma questa volta con la legge di Stabilità, prosciuga le casse degli enti provinciali, chiedendo un contributo di 1.000 milioni di euro per il 2015 (che raddoppierà nel 2016 e triplicherà nel 2017), senza che sia stata attuata una valutazione puntuale sulla fattibilità della riallocazione e di conseguenza sui costi relativi al personale e sulle risorse necessarie. Un corto circuito, frutto di un’approssimazione a dir poco pericolosa, che rischia di costare caro a tutti i cittadini. I tagli imposti dallo Stato, sotto forma di prelievo alle province, non garantiscono infatti l’adeguata copertura finanziaria per l’erogazione dei servizi sul territorio. Nuovo sonoro flop del premier Renzi, che dopo avere ‘regalato’ 80 euro in più in busta paga ad alcuni milioni di italiani, tassando però all’inverosimile le nostre case e il mondo dell’agricoltura, dimenticandosi per di più dei pensionati, dovrà inventarsi un’altra magia per sciogliere il nodo province, da lui stesso abilmente creato”, lo ha dichiarato il senatore Vincenzo Gibiino, vice presidente della Commissione Bicamerale per il Federalismo Fiscale.
Redazione Agenzia Stampa Italia