(ASI) Roma - “Mi domando come sia possibile che al termine di un processo di tale portata e gravità sia la prescrizione a sancire la lenta sofferenza delle vittime, e il dolore dei parenti, negando il valore della battaglia all’amianto”.
Così il deputato Psi, Oreste Pastorelli sulle motivazioni della sentenza della Corte di Cassazione, depositate oggi che rilevano la prescrizione del reato prima dell’inizio del processo. “Credo che in uno Stato democratico apporre una data di scadenza al diritto alla salute dei cittadini, e in particolar modo dei lavoratori, sia inaccettabile” - ha aggiunto l’esponente socialista - ricordando “il valore della lotta delle vittime dei familiari e delle persone oneste per un mondo migliore senza amianto, e senza quella sete di profitto cui sacrificare vite umane”. Pastorelli ha poi auspicato che in tempi brevi si giunga all’approvazione del disegno di legge sui reati ambientali, in esame al Senato.
Redazione Agenzia Stampa Italia