(ASI) Continuano le polemiche da parte del Pdl circa la manifestazione del Popolo viola, sfociata poi in violenza, organizzata davanti alla villa del Presidente del Consiglio Berlusconi ad Arcore.Tutti i maggiori rappresentanti del Popolo della Libertà ha appoggiato le parole del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che ha condannato gli atti di violenza fatti davanti alla residenza del Premier. Fabrizio Cicchito, presidente dei deputati del Pdl, in merito a ciò ha dichiarato: "Il presidente Napolitano ha colto l’esigenza di fermare, finché si é in tempo, una deriva che potrebbe determinare un corto circuito per cui, come già avvenuto nel passato, si passa dall’esercizio di polemiche frontali a manifestazioni che debordano nella violenza. Si e’ ancora in tempo per arrestare questa deriva. Ma è evidente che per farlo occorre il contributo di entrambi gli schieramenti in campo". Della stessa opinione anche il portavoce del Pdl Daniele Capezzone che, pur non avendo pregiudizi nei confronti del Popolo Viola, in un comunicato ha affermato: "Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, va ringraziato per le parole chiare che ha pronunciato sull’inquietante assedio avvenuto ieri ad Arcore. La semina di odio produce sempre frutti avvelenati, ed e’ su questo che dovrebbero riflettere gli avversari in buona fede di Silvio Berlusconi. Il diritto al dissenso è sacro, e la libertà di manifestazione anche. Ma quando si sceglie di fare una campagna diretta contro una persona, trattata come un nemico da abbattere, e addirittura di svolgere una manifestazione in prossimità fisica della sua residenza privata non c’e’ da sorprendersi se poi qualche estremista cerca di approfittarne, e se qualche malintenzionato tenta di infiltrarsi. Da questo punto di vista"-aggiunge Capezzone -"le prese di distanza dei ’viola’ rispetto agli episodi di violenza di ieri sono giuridicamente comprensibili, ma politicamente un po’ ipocrite: se si convoca una manifestazione davanti casa di Silvio Berlusconi, non c’e’ da stupirsi se poi qualcuno, anche al di la’ di ogni intenzione o volontà degli organizzatori, immagina di ’passare ai fatti’. A fine ottobre io stesso sono stato aggredito e picchiato in strada. E, negli ultimi mesi (dal fumogeno contro Bonanni ad altri spiacevolissimi e pericolosi episodi), si e’ registrato uno stillicidio di atti di violenza. Che altro deve accadere perché qualcuno decida di fermarsi a riflettere su questa deriva?".
Per una volta le dichirazioni del presidente Napolitano hanno messo d'accordo maggioranza e opposizione, infatti anche il il capogruppo dell'Idv alla Camera dei deputati, l'onorevole Massimo, Donadi, commentando quanto successo ad Arcore, si è così espresso: “La libertà di manifestazione è un inviolabile diritto costituzionale, ma non può mai degenerare in atti di violenza, che vanno condannati senza remore e colpiti con severità”. Poi, però aggiunge “In questo clima politico teso, reso incandescente dalle intemperanze verbali del presidente del Consiglio, è indispensabile che tutte le forze politiche siano unite nel rifiutare ogni atto violento che vuole condizionare il confronto.