(ASI) Vasta eco fra i partiti politici ha suscitato il mettere di nuovo in calendario il ddl sul processo breve in Commissione Giustizia. Pronta la replica del Responsabile nazionale dell'Ufficio Giustizia dell'Unione di Centro Lorenzo Ria che, proprio in merito alla richiesta del Partito delle libertà ha rilasciato la seguente dichiarazione: "Se il Governo intende mascherare come 'riforma della giustizia' una riedizione del processo breve col solo scopo di trovare salvacondotti per il premier è sulla strada sbagliata. Le ragioni che avevano portato la Camera ad affossare quella proposta sono ancora in piedi: si cancellerebbero migliaia di processi, si stravolgerebbe il sistema processuale penale italiano senza alcuna garanzia per i cittadini che attendono una risposta dalla giustizia. Il tutto per trovare l'ennesima scappatoia dai processi del premier" - spiega Ria. "Il testo proposto dalla maggioranza, all'epoca, fu stroncato dalle audizioni degli operatori del diritto e dei professori universitari, che si espressero in maniera del tutto negativa nei confronti del provvedimento. I cittadini richiedono a gran voce efficienza nella giustizia, ma non è questo il modo di migliorare il sistema. Il ministro Alfano pensi piuttosto a potenziare gli organici e a destinare le giuste risorse, invece che ricercare ogni giorno la soluzione dei problemi del premier a discapito dei diritti degli italiani".