E poi c'è il "cubo arancione", quel Mercato Coperto che da tre anni ospita negozianti congelati in inverno e arsi d'estate dalla mancanza di climatizzazione, nonché isolati causa un parcheggio inagibile ai clienti.
Ma in difesa degli esercenti "abbandonati" qualcuno c'è: i trenta di Buccari, i marinai di D'Annunzio che, dopo aver beffato la "cautissima flotta austriaca" nel Febbraio del 1918, ora sarebbero tornati all'assalto.
E il comunicato pervenutoci in redazione non lascia certo dubbi sulla vocazione marinaresca di questi giovanotti: "Rotta di Collisione - gruppo "Beffa di Buccari" in difesa dei commercianti del cubo arancione, struttura ghetto per lavoratori costretti ogni giorno a combattere tra crisi, freddo e isolamento. Ci chiediamo a cosa sia servito realizzare uno stabile "moderno" se poi le più essenziali necessità di chi vi opera vengono a mancare".
Quanto al motivo dell'interesse dei "marinai" verso questa problematica cittadina, nella medesima nota si legge che "il cubo altro non è che un esempio emblematico dell'assoluta lontananza dell'amministrazione locale dalle reali esigenze dei cittadini. Infatti, esattamante come lo stabile, anche il Comune è isolato, rintanato tra le quattro mura di Palazzo Spada e sordo alle richieste di un rilancio economico troppe volte mancato. La piccola e media impresa è una componente importante della nostra economia che non deve in alcun modo essere trascurata".
Roberto Spada