Michele Boldrin e il Partito che non c’è
(ASI) Tempo fa scrissi un articolo sull’Italia anarco-liberale nel quale enfatizzavo le devianze cui vanno soggetti, nel bene e nel male, “tutti” i partiti politici di stampo tradizionale di oggi. Si va dalla chiara discontinuità rispetto al passato, ai correttivi basati sull’equità, al pubblicizzato categorico rifiuto del consociativismo, alla morale e l’etica comportamentale, senza parlare poi delle competenze tecniche cui ogni politico tende a ostentare. Nella sostanza non esiste più una fisionomia politica propria come base comune ma (i Mattei Renzi e Salvini insegnano) una tendenza a mostrarsi quale “migliore allenatore” per questa nostra Italia! Dal punto di vista culturale per contro, nell’articolo, feci notare come la società contemporanea si trovi nelle stesse condizioni (con rispetto al quadro temporale di riferimento) di quelle che dettero origine all’illuminismo post-rinascimentale. Più propriamente il liberalismo inteso come una filiazione dell'Illuminismo, in cui i valori di tolleranza, libertà ed eguaglianza, prendono il sopravvento come garanzia contro l'arbitrio del potere dello Stato.

 

Sotto un punto di vista filosofico, dunque, una spinta irreversibile verso il primato di un liberalismo inteso come somma ed espressione delle varietà e singolarità umane, basato sulla volontà della maggioranza. Oggi, infatti, essendo scomparsi quasi del tutto i riferimenti dogmatici ideologici, all’interno dei singoli schieramenti emerge sempre più il rifiuto alla democrazia rappresentativa di partito, preferendo tentare di andare a soddisfare gli stimoli egocentrici delle aumentate esigenze di gruppi a se stanti minoritari, ma che nel loro insieme sono divenuti sicuramente maggioritari. La realtà di oggi, con il nascere di nuovi gruppi al di sopra di qualsiasi tipo di ideologia politica o riferimento dogmatico, vedi ad esempio i FORCONI (e assimilati), conferma quanto sopra espresso e enfatizza la possibilità di una concezione di un nuovo ordine sociale fondato sull’autonomia e la libertà dei singoli (gruppi di) individui, che si vorrebbe istintivamente contrapporre all’autorità centralizzata dello Stato. Il Nuovocentrodestra che si professa “liberista, riformista e progressista”, non ha fatto altro che tentare di agganciarsi ai nuovi “flussi” anarco-liberali mostrati dalla nostra società.

 

Se NCD è un tentativo (lo credo tale perché i soggetti all’interno sono eccessivamente impregnati dalla vecchia scuola politica consociativista!) non altrettanto si può dire di Michele Boldrin e la presentazione del “Partito che non c’è”, da lui organizzata sabato 14 dicembre. Quasi un regalo di Natale per tutti coloro che amano ancora oggi definirsi di spirito “liberale”. A prescindere dagli interessantissimi spunti dati da Passera e, ancor più, da Santo Versace, per l’intera mattinata si sono susseguite una miriade di mini presentazioni (tre minuti a testa) di rappresentanti di movimenti, associazioni, ONG, partiti, partitini e organizzazioni varie, che io, dopo tre intense ore di ascolto ininterrotto, ho detto: speriamo che non si aggiungano anche i “condomini”! Nonostante il mal di testa che mi ha preso, però, mi ha colpito l’unicità d’intenti dimostrata e dichiarata apertamente da tutti. Il tutto ancorato al nuovo progetto di “In Cammino per Cambiare”, firmato inizialmente da cinque soggetti politici (FARE FID, Partito Federalista Europeo, Liberali Italiani, Partito Liberale Italiano e Uniti verso Nord) cui si stanno aggregando, o almeno hanno mostrato tale intenzione, questa pletora di “soggetti” politici che, come lo stesso Boldrin ha detto hanno tutti un “minimo comun denominatore”: una radicale voglia di “cambiare la struttura dello Stato sia a livello nazionale sia a livello europeo, modernizzando la struttura statale italiana e gettando le basi per costruire un’Europa Federale, che superi i limiti istituzionali dell’attuale Unione Europea”.

 

In contrapposizione alle tendenze anarcoidi dei singoli interessi di gruppo, ecco quindi che si va concretando un progetto solidale, incentrate su un minimo comun denominatore caratterizzato da una politica di rinnovamento e di cambiamento all’insegna dell’innovazione e del rilancio della centralità dell’uomo e della sua creatività: un’enucleazione omogenea, dunque, del pensiero associativo moderato. “L’Italia ha bisogno di una grande formazione politica che rappresenti le componenti sociali più vive e produttive del paese per realizzare quella riforma liberale di cui si discute inutilmente da trent’anni” (Boldrin). Il Partito che non c’è non vuole altro che costruire, attraverso “in Cammino per il Cambiamento” tale formazione politica su un programma ben chiaro e definito, unificando e valorizzando le esperienze politiche che esistono nel paese e che, da diversi punti di vista, hanno a cuore quegli stessi obiettivi di rinascita della nazione.

 

Boldrin insiste: “non stiamo proponendo di unificare soltanto tutti coloro che si rifanno ai principi del liberalismo italiano ed europeo: occorre andare al di là delle vecchie barriere ideologiche che abbiamo ereditato dalla storia nazionale – o di quelle organizzative e di partito – per parlare ai cittadini ed in particolare a quelle realtà che maggiormente patiscono la crisi”. Pensando, sicuramente, a quei tanti movimenti autonomi e senza bandiera né ideologica, né altrettanto interessi di parte, che ha per minimo comun denominatore: IL LAVORO! Quei dieci milioni (10 Milioni) di disoccupati che oggi più che mai leggono e rileggono l’articolo uno della nostra Costituzione: “l’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro”. Un controsenso ineguagliabile che, indubbiamente, porta come logica conseguenza molti interrogativi sulla validità della nostra Costituzione. E chissà che lungo il “cammino per cambiare” non ci sia anche la proposta di una nuova “Costituente”?

 

Fabio GHIA

 

ASI precisa: la pubblicazione di un articolo e/o di un'intervista scritta o video in tutte le sezioni del giornale non significa necessariamente la condivisione parziale o integrale dei contenuti in esso espressi. Gli elaborati possono rappresentare pareri, interpretazioni e ricostruzioni storiche anche soggettive. Pertanto, le responsabilità delle dichiarazioni sono dell'autore e/o dell'intervistato che ci ha fornito il contenuto. L'intento della testata è quello di fare informazione a 360 gradi e di divulgare notizie di interesse pubblico. Naturalmente, sull'argomento trattato, il giornale ASI è a disposizione degli interessati e a pubblicare loro i comunicati o/e le repliche che ci invieranno. Infine, invitiamo i lettori ad approfondire sempre gli argomenti trattati, a consultare più fonti e lasciamo a ciascuno di loro la libertà d'interpretazione

onSquarta.jpg

 
L'onestà intellettuale crea dibattito e stimola nelle persone l'approfondimento. Chi sostiene l'informazione libera, sostiene il pluralismo e la libertà di pensiero. La nostra missione è fare informazione a 360 gradi.

Se credi ed apprezzi la linea editoriale di questo giornale hai la possibilità di sostenerlo concretamente.
 

 

 

Ultimi articoli

Umbria, Laureti (Pd): ora scelte concrete per una politica agricola piu' vicina ai territori

  (ASI)  "La strategia agricola che ha presentato il Commissario Hansen al Parlamento ha cose buone, che dovremo attuare, e altre su cui dovremo essere vigili. Bene l'attenzione al ...

Controlli su Pmi: potenzialmente quasi 130 all'anno da 22 enti diversi. Ipoteticamente rischiano un'attività ispettiva ogni tre giorni

  Non viviamo in uno Stato di polizia. Ci mancherebbe altro. Tuttavia, almeno in linea puramente teorica, una Pmi rischia, a seguito dell'attività ispettiva condotta da almeno 22 autorità pubbliche diverse, ...

Migliaia di agricoltori in piazza per difendere la salute degli italianii

(ASI) Mercoledì 19 marzo, a partire dalle ore 9:00, migliaia di agricoltori della Coldiretti, provenienti da tutte le regioni d'Italia, sfileranno per le strade di Parma. Alla presenza del presidente nazionale Ettore ...

Difesa, Mollicone (FDI): "Bivio storico, sempre stati per difesa europea integrata. conte fa pacifista ma anche lui da presidente si impegnó sul 2% pil per spese militari in sede Nato"

(ASI) "Credo che tutti - compreso il Governo italiano - vogliano la tregua e il cessate il fuoco, basta che non diventi una resa - come sostenuto invece da alcune ...

Cina. Dalle Due Sessioni emergono nuovi compiti e responsabilità, Pechino accetta la sfida

(ASI) Dopo la chiusura del tradizione appuntamento annuale delle Due Sessioni, la Cina riparte con qualche consapevolezza in più. Appena preso il via, lo scorso 5 marzo, la terza sessione della 14...

Roberto Jonghi Lavarini: La destra dei francobolli...

(ASI)Riceviamo e Pubblichiamo - "Sergio Ramelli giovane militante e martire, simbolo della storia della destra sociale italiana e dei terribili 'anni di piombo' di guerra civile, è un mito per ...

Giustizia, Delmastro (FDI): riforma condivisa da tutto il Centrodestra, avanti speditamente

(ASI) "Oggi un articolo di giornale ha esasperato il significato dei ragionamenti che ho fatto, nel corso di un colloquio informale, sulla riforma della giustizia. Approfitto della circostanza per precisare, ...

Istat: Misiani (PD), due anni declino industria, governo desolante

(ASI) "Secondo i dati resi noti oggi da ISTAT sono ormai 24 i mesi consecutivi di calo della produzione industriale. Due anni di declino inarrestabile, di fronte al quale il governo ...

Sanità, Zaffini (FDI): taglio fondi per RSA è notizia falsa

(ASI) "È ora di dire basta alle continue menzogne di questa sinistra sempre più comunista e sempre più disonesta! Bugie in questo caso anche odiose perché speculano sui disagi e sulle ...