(ASI)Il Sole 24 Ore promuove a pieni voti l’abolizione dell’Imu, esultano le associazioni degli edili in vista dell'abolizione e per gli incentivi sugli acquisti della prima casa da parte di giovani e precari e aiuti per chi non è riuscito a pagare il mutuo.
« Esulteremmo anche noi, - fa eco Paccagnella -, se non fosse che all'orizzonte, ben visibile, tale tassa finirà dentro un nuovo contenitore. Più renderemo indefinito il mondo fiscale, più il cittadino subirà l'ingiustizia di costi fantasma. Inoltre, ribadiamo la deficienza degli incentivi. Gli italiani hanno bisogno di lavorare, altrimenti non potranno godere di nessun incentivo. Come avere un mutuo se si è precari o a contratto che scade ogni tre mesi?». La verità è che chi può, sceglie di diventare evasore quando prima non lo era pur di continuare a vivere e lavorare. Che molti sono stanchi di dover dare gran parte del proprio reddito ad uno Stato insaziabile, per gli altri invece, è morte sicura. «Con uno Stato non attento alle esigenze di ognuno, ognuno per non morire di fame intraprende strade non sempre in linea con il regime fiscale, il punto è: hanno alternativa?» La pubblicità ingannevole è reato, e come tale vanno considerate le pluri dichiarazioni dei vari leader di partito e di governo sul finto scontro politico sull'aumento dell'Iva, perchè, è già stato deciso un suo aumento. Non c'entra niente l'abolizione dell'Imu, da qualche anno, in Italia, si è insinuata una pericolosa scuola di pensiero che vuole l'intero apparato pubblico, inteso come amministrazione e servizi pubblici, a totale carico dei contribuenti, non solo, anche molti apparati privati lo sono. Sul reddito degli italiani pesano lo Stato centrale, le regioni, provincie e comuni, poi le scuole, la sanità pubblica con ticket che sfiorano le parcelle dei privati. L'acqua che scorre dai rubinetti continua a nascondere i costi dei privati, inclusi i costi di bonifiche fantasma; l'energia elettrica continua a contenere accise senza motivazione o riscontro sulla società, cosi su i carburanti. Le imposizioni fiscali indirette hanno ormai raggiunto lo stesso carico fiscale delle tasse. Inoltre il taglio dei fondi pubblici è stato attuato solo sui servizi sociali costringendo ogni cittadino a rivolgersi, pagando, agli apparati privati per finire con il pesare sulla dichiarazione dei redditi mettendo a rischio di segnalazione ogni cittadino di ogni fascia. La politica fiscale sembra quindi fatta più per l'evasore che per combatterlo. «Paghiamo una montagna di tasse ingiustificata, siamo chiamati ad anticipare percentuali da capogiro, percentuali di ammortamento che nei primi anni di sviluppo di una impresa costringono a pagare imposte sul reddito che non c'è e ancora l'Irap, che tassa a prescindere dal numero dei lavoratori. La chiacchiera quindi sull'aumento dell'Iva o meno è una farsa bella e buona, una vera e propria pubblicità ingannevole e il fatto si sia ripreso ad emigrare in Germania, che ha un Iva pari al 19%, la dice lunga sulla direzione politica intrapresa prima da Monti e poi da Letta. Non c'è nessuna volontà di rilanciare l'economia partendo dal liberare i consumi. In Italia soltanto la mafia può fare impresa perchè gode di tale potere economico e politico da poter fare il buono e cattivo tempo come e quando vuole». Il numero degli esodati, salvati, è irrisorio. Il 60% dei precari di Italia non sa se tra tre mesi avrà ancora un lavoro con una ricaduta sull'economia spaventosa. Torino è diventata la città più povera di Italia, la Calabria la più colpita in termini di egemonia mafiosa, malasanità, degrado politico e civile.