Le elezioni di luglio sono state volute dalle diplomazia francese. Ricordiamo che il paese transalpino, assieme ad altri paesi africani, è impegnato dal gennaio 2013 nell'operazione militare nel Nord del Mali. Per cui, il governo francese ha urgenza di liberare le zone in mano ai gruppi armati islamici legati con Al-Qaeda che hanno occupato la regione per quasi tutto l'anno 2012. Francois Hollande, tra l’altro, in aprile aveva ribadito che sulla data delle elezioni presidenziali di luglio non ci sarebbe potuta essere nessuna trattativa. Una posizione motivata dall’ urgente esigenza di garantire la stabilità nel Mali. Per ottenerla è necessario che un legittimo presidente sia eletto prima possibile. La condizione politica necessaria per avviare la stagione delle riforme per la ricostruzione e lo sviluppo del paese.
La stessa cosa ha ribadito Tiébilé Dramé, emissario dell'attuale governo malese per per l'Azawid:
“Siamo fiduciosi che presto ci sposteremo verso la firma di un accordo...che consentirà lo svolgimento dell'elezioni su tutto il territorio nazionale del Mali.”
La notizia riguardante la data delle elezioni fissate al 28 luglio 2013, periodo elettorale più volte cambiato, ma mai confermato ufficialmente, arriva durante la visita in Mali del Presidente del Burkina Faso, Blaise Compaoré, il quale ricopre il ruolo di mediatore regionale nella crisi malese. Blaise Compaoré, si è attivato per risolvere la questione del Kidal, nel Nord Est del Mali.
La città è controllata dai ribelli Touareg e dal Movimento di Liberazione Nazionale dell'Azawad (MNLA) e da un altro gruppo armato touareg. Il Movimento islamico dell'Azawad sta contestando la presenza dell'esercito e dell'amministrazione malese.
Ricordiamo che Dioncounda Traoré, l'attuale Presidente del Mali ad interim è stato nominato in seguito al colpo di Stato militare che ha cacciato Amadou Toumani Touré, l'ex Presidente democraticamente eletto.
Durante il suo incontro diplomatico avvenuto a Bruxelles, Dioncounda Traoré aveva dichiarato inoltre che non si candiderà alla prossima elezione. Lo stesso ha affermato:
“ Io non sarò candidato, il Primo ministro non sarà candidato, i ministri non saranno candidati. Dichiarazione che ha rilasciato alla vigilia della conferenza dei paesi donatori del Mali. Conferenza che si è tenuta il 15 maggio 2013 sotto l'egida della Francia e dell'Unione Europea. Nel corso della quale è stato promesso alle autorità del Mali un aiuto un importo di 3,25 miliardi di Euro per il rilancio economico e la ricostruzione delle istituzioni del paese.
Infine, il Presidente Dioncounda ha concluso: “Noi faremo del tutto perché le elezioni del 28 luglio abbiano luogo. Vogliamo dare al popolo del Mali la possibilità di avere elezioni trasparenti”.
Milandou Neftali Herbert - Agenzia Stampa Italia