(ASI) Roma - “Il carcere per i giornalisti non è una soluzione da Paese avanzato. Non conosco nel dettaglio il caso del direttore di Panorama Giorgio Mulé e del suo cronista Andrea Marcenaro e immagino che il giudice abbia ritenuto che ci fossero gli estremi per applicare la normativa vigente in materia di diffamazione. Saranno i successivi gradi di giudizio a confermare o smentire”.
Lo afferma in una nota il presidente della Commissione Esteri del Senato Pier Ferdinando Casini. “Ma il problema è proprio la normativa vigente: la diffamazione a mezzo stampa va contrastata senza tentennamenti e lo si può fare con sanzioni di natura pecuniaria anche pesanti – aggiunge Casini - Su questo punto già nella passata legislatura avevamo presentato alcune proposte. Quello che non è accettabile è che nell’Italia del 2013 un giornalista possa essere punito con il carcere per aver scritto un articolo o per l’omesso controllo.
Redazione Agenzia Stampa Italia
ASI precisa: la pubblicazione di un articolo e/o di un'intervista scritta o video in tutte le sezioni del giornale non significa necessariamente la condivisione parziale o integrale dei contenuti in esso espressi. Gli elaborati possono rappresentare pareri, interpretazioni e ricostruzioni storiche anche soggettive. Pertanto, le responsabilità delle dichiarazioni sono dell'autore e/o dell'intervistato che ci ha fornito il contenuto. L'intento della testata è quello di fare informazione a 360 gradi e di divulgare notizie di interesse pubblico. Naturalmente, sull'argomento trattato, il giornale ASI è a disposizione degli interessati e a pubblicare loro i comunicati o/e le repliche che ci invieranno. Infine, invitiamo i lettori ad approfondire sempre gli argomenti trattati, a consultare più fonti e lasciamo a ciascuno di loro la libertà d'interpretazione