Secondo i calcoli dell’O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori, invece di aumentare, i costi dei carburanti dovrebbero diminuire, dal momento che si trovano nettamente al di sopra del livello a cui si dovrebbero attestare.
Da un confronto effettuato sulla base delle quotazioni del petrolio, tenendo conto delle variazioni del cambio Euro/Dollaro, emerge infatti che, a parità di costo della materia prima (ed ovviamente a parità di valori di accise e IVA), il prezzo della benzina si attestava a 1,75 Euro al litro.
Questo significa che vi è il margine per una diminuzione di almeno 7 centesimi al litro.
Tali centesimi di troppo, in termini annui, comportano ricadute per gli automobilisti pari a +84 Euro per costi diretti (ovvero per i pieni di benzina), +68 Euro per costi indiretti (vale a dire per via delle ricadute dei costi dei carburanti sull’andamento complessivo di prezzi e tariffe).
“Aggravi che, in un momento critico come quello che le famiglie stanno attraversando, risultano del tutto intollerabili.” – dichiarano Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti.
Per questo è urgente intervenire su questo settore fondamentale:
- Avviando misure per la modernizzazione della filiera e la completa liberalizzazione della rete di distribuzione.
- Disponendo seri controlli e verifiche sulla determinazione dei prezzi e sulla correttezza delle quotazioni internazionali. Non dimentichiamo, a tale proposito, che l’Antitrust UE sta conducendo delle indagini relative ad una presunta speculazione sul Brent che, se confermata, avrebbe pesato sulla determinazione del costo dei carburanti in questi anni.
- Eliminando categoricamente l’aumento dell’IVA da luglio che avrebbe effetti catastrofici sia in termini diretti, sia per via delle ricadute indirette: determinando un nuovo rialzo dei costi dei carburanti, infatti, contribuirebbe ad un aumento generalizzato di tariffe e prezzi (in particolare quelli relativi ai beni di largo consumo trasportati per l’86% su gomma).
Redazione Agenzia Stampa Italia