(ASI)
Nemmeno le carte italiane sono risparmiate dalla crisi. Chiunque avrà avuto per le mani un mazzo di carte
Modiano. E sinora, è sempre stato un marchio di eccellenza, sia in patria che nel mondo. Ora, tuttavia, i settanta dipendenti della ditta di Trieste sono stati messi in
cassa integrazione a rotazione sino al mese di agosto. Dopo il mese del solleone, non vi sono né certezze né notizie.
Il futuro della Modiano è minacciato dalla crisi economica, dalla delocalizzazione e soprattutto dalla produzione asiatica di mazzi di carte a prezzi stracciati.
La qualità non è ovviamente la medesima, ma in un mondo globalizzato, tutto ciò è solamente pignoleria. I prodotti italiani, apprezzati da sempre a livello mondiale, tanto da meritarsi i voti più alti in moltissime comparazioni tra carte di ogni marca, non possono competere con i prezzi dei Paesi dell’Est e tantomeno con quelli asiatici.
Non possiamo sapere se entro agosto la situazione possa migliorare, se la direzione della ditta attiva dal 1868 deciderà di prendere un’altra strada rilanciandosi sul mercato, o se dovremo dire addio ad un grandissimo pezzo di storia.
Per Trieste, un’altra enorme ferita. Dopo la chiusura della ditta Stock, che ha spostato la produzione in Repubblica Ceca nel 2012, la chiusura della Modiano sarebbe un colpo molto pesante per la precaria economia della città.
Valentino Quintana per Agenzia Stampa Italia
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