“Con una evidente e grossolana forzatura l’estensore della circolare afferma che le aziende sono dispensate dagli obblighi informativi presso gli enti preposti previsti dall’art.24bis, purché la delocalizzazione non determini un esubero o una diminuzione del personale impiegato sulla commessa interessata, il che equivale a dire che la crescita dell’occupazione è un problema irrilevante” continua il sindacalista.
“Inoltre”, prosegue Conti, “riguardo i mancati incentivi della legge 407/90 in caso di delocalizzazione, si utilizza una interpretazione opinabile sul significato della parola “estero”, intendendo per tale tutto ciò che è esterno all’Unione Europea. Ma il Decreto Sviluppo non è un Regolamento dell’Unione Europea tanto meno una norma applicativa di una Direttiva UE; sarebbe da chiedere all’estensore della circolare se tutte le norme dell’ordinamento giuridico italiano conferiscono alla parola “estero” lo stesso significato e su questo abbiamo dei grossi dubbi”.
“Questa circolare dimostra che in Italia non vi è un vuoto governativo, in realtà si continua a produrre norme che evidentemente non seguono gli interessi della Comunità Nazionale, ma vanno in tutt'altra direzione ”, dichiara il sindacalista.
"UGL Telecomunicazioni", conclude Conti, "proseguirà la battaglia contro il fenomeno devastante delle delocalizzazioni con ancor più vigore di prima, nell'interesse dei lavoratori e del bene nazionale, senza escludere nuove mobilitazioni ed ulteriori azioni legali, tese anche a tutelare la privacy dei dati sensibili dei cittadini italiani".
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