(ASI) Serve una Commissione d’inchiesta internazionale che accerti con scrupolo l’entità del fenomeno dei suicidi dovuti alla crisi in Italia. Dalle nostre stime emerge un dato agghiacciante. Dal 2011 a oggi contiamo circa 1000 suicidi.
Di fronte al silenzio assordante del Governo e della magistratura adesso facciamo appello al mondo e alle istituzioni europee per fare luce sui tanti morti fra imprenditori, lavoratori e disoccupati che in questi anni si sono tolti la vita a causa della crisi economica.
Lo chiede la Confedercontribuenti attraverso il suo vice presidente nazionale Alessandro Ciolfi che aggiunge “di fronte a oltre 1000 morti fra il 2011 e l’inizio del 2013 diventa essenziale che le autorità internazionali accertino la situazione italiana che ogni giorno fa precipitare nel baratro migliaia di onesti cittadini”. Ciolfi ricorda che nel 2012 il Presidente di Confedercontribuenti, Carmelo Finocchiaro presentò un esposto alla procura della repubblica di Roma, senza alcun esito. Ecco perché di fronte alla crisi del credito, ai mancati pagamenti della pubblica amministrazione, ai licenziamenti di massa e alla aggressione sempre maggiore del sistema della riscossione in Italia è giunto il momento, che il mondo metta l’occhio sulla gravissima situazione del nostro Paese, per evitare che la tragedia dei morti suicidi continui.
ASI precisa: la pubblicazione di un articolo e/o di un'intervista scritta o video in tutte le sezioni del giornale non significa necessariamente la condivisione parziale o integrale dei contenuti in esso espressi. Gli elaborati possono rappresentare pareri, interpretazioni e ricostruzioni storiche anche soggettive. Pertanto, le responsabilità delle dichiarazioni sono dell'autore e/o dell'intervistato che ci ha fornito il contenuto. L'intento della testata è quello di fare informazione a 360 gradi e di divulgare notizie di interesse pubblico. Naturalmente, sull'argomento trattato, il giornale ASI è a disposizione degli interessati e a pubblicare loro i comunicati o/e le repliche che ci invieranno. Infine, invitiamo i lettori ad approfondire sempre gli argomenti trattati, a consultare più fonti e lasciamo a ciascuno di loro la libertà d'interpretazione