(ASI)Roma.
Lettere in Redazione - Il 25° Rapporto Italia - Eurispes dove gli italiani si esprimono per l’87,3% contro la sperimentazione animale e contro la caccia, conferma un trend in costante aumento ma soprattutto un interessante bacino elettorale dal quale attingere consensi.
Le immagini dei leader politici che prendono in braccio un cane , da Berlusconi a Bersani incluso Monti, fanno il giro delle televisioni e del web. Sebbene adesso nella quasi totalità dei programmi elettorali dei partiti concorrenti siano presenti tematiche animaliste, i fatti hanno sempre dimostrato il fallimento delle loro politiche. Vivisezione, caccia, circhi, canili lager, manifestazioni storico-culturali con sfruttamento di animali, allevamenti intensivi e quanto altro sono legalizzati da tutti i partiti presenti nell'arco parlamentare, nessuno escluso. Monti, nonostante il suo breve periodo di governo, ha inserito nel redditometro le spese veterinarie paragonando gli animali a beni di lusso. Anche per i nuovi la situazione non cambia; il M5s di Grillo, mangiatore convinto di bistecche che esibisce nei comizi giubbotti con inseriti di animali uccisi e che passeggia in compagnia della moglie pluri-impellicciata, in Piemonte non ha votato a favore del referendum contro la caccia; Oscar Giannino candidato per FARE - Fermare il Declino è totalmente favorevole alla sperimentazione animale come da sua stessa ammissione su Le Scienze, edizione italiana di Scientific American; sempre su Le Scienze Antonio Ingroia leader di Rivoluzione Civile non chiede l'abolizione di tale pratica rimettendo la decisione alla comunità scientifica, la stessa che fa della sperimentazione animale una fonte di business sulla pelle di animali ed uomini, Pilato docet.
La Segreteria nazionale del Partito Animalista Europeo non ha sottoscritto alcun accordo elettorale con codesti soggetti politici. "E' evidente la rilevanza dell' elettorato animalista stimata oltre il 2% e l'interesse che suscita nel mondo politico. Numerose le promesse dei politici nelle precedenti campagne elettorali solo per ottenere il maggior numero di voti, tutte disattese. Indipendentemente dal partito di appartenenza, i sindaci di Roma e Milano e la governatrice del Lazio, solo per citare gli amministratori più rilevanti, non hanno onorato il proprio impegno formale, anzi, nel caso di Alemanno e della Polverini si registra un ignobile comportamento avverso il benessere degli animali." - dichiara il presidente del Partito Animalista Europeo, Stefano Fuccelli - " Il PAE, come già comunicato, non si presenterà alle elezioni 2013, non sosterrà alcuna lista né suggerirà indicazioni di voto, per noi nessuna formazione politica impegnata nella competizione elettorale ha prestato valide garanzie per un concreto programma per la tutela degli animali."
Partito Animalista Europeo
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