Intervenendo alla discussione sul provvedimento taglia costi della casta: “Siete voi gli incandidabili di questo Paese - ha urlato il dipietrista con i due indici ben puntati verso i due lati dell’emiciclo - voi che avete fatto delle leggi per la casta. Incandidabile è il trio ABC, che ha fatto le leggi magna-Italia - ha rincarato Barbato - E’ incandidabile Alfano, è incandidabile Bersani, è incandidabile Casini perché voi siete i responsabili di questo disastro”.
Queste parole hanno scatenato una dura reazione dell’Aula, evidentemente colpita dalle accuse di Franco Barbato, diventato da qualche mese una vera e propria mina vagante all’interno del Parlamento. I deputati Idv hanno dapprima tentato di zittire il loro collega strattonandolo, poi lanciandogli addosso un cuscino di velluto rosso. Ai vani tentativi dipietristi, è seguito l’intervento del presidente Fini che ha tolto la parola a Barbato spegnendogli il microfono.
Franco Barbato, eletto nelle file dell’Idv ma attualmente dissociatosi dal gruppo e in attesa di veder riconosciuta la sua adesione al Partito dei Pirati italiano, ha così commentato la ressa parlamentare che lo ha visto protagonista: “Mi hanno lanciato il cuscino in Aula per soffocare le mie parole”. E ancora: “I tagli alle regioni sono ipocriti: la legge prevede l'assegno di fine mandato anche per Fiorito e Marruccio”. “Fini mi toglie la parola - prosegue -, ecco il democratico presidente”.
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