TORNA L’INQUISIZIONE
Fra le urgenti riforme del governo Monti, necessarie per risollevare il nostro Bel Pese dal baratro finanziario, ha assoluta rilevanza il progetto di legge 3511/12, in approvazione al Parlamento, che rende perseguibile per legge chiunque – si legge - “nega la realtà, la dimensione o il carattere genocida” dei crimini di guerra quali stabiliti dallo Statuto di Norimberga.
In pratica è obbligatorio, per legge, accettare come verità dogmatiche le sentenze del Tribunale di Norimberga emesse dalle potenze vincitrici della II Guerra mondiale che si arrogarono il diritto e il potere di essere allo stesso tempo accusatori, giudici ed esecutori delle sentenze.
A parte il giudizio negativo, ormai pressoché unanime, di giuristi, politologi e storici sulla validità storica e giuridica di quello Statuto e di quel Tribunale privo di qualsiasi base giuridica, di indipendenza e di imparzialità e null’altro che mero esecutore di una cieca volontà di vendetta, vale la pena richiamare le accorate parole di dissenso che il grande filosofo Benedetto Croce ebbe a pronunciare a tal riguardo: “.. Segno inquietante di turbamento spirituale sono ai nostri giorni (bisogna pure avere il coraggio di confessarlo), i tribunali senza alcun fondamento di legge, che il vincitore ha istituiti per giudicare, condannare e impiccare, sotto nome di criminali di guerra, uomini politici e generali dei popoli vinti, abbandonando la diversa pratica, esente d’ipocrisia, onde un tempo non si dava quartiere ai vinti o ad alcuni dei loro uomini e se ne richiedeva la consegna per metterli a morte, proseguendo e concludendo con ciò la guerra. Giulio Cesare non mandò innanzi a un tribunale ordinario o straordinario l’eroico Vercingetorige, ma, esercitando vendetta o reputando pericolosa alla potenza di Roma la vita e l’esempio di lui, poiché gli si fu nobilmente arreso, lo trascinò per le strade di Roma dietro il suo carro trionfale e indi lo fece strozzare nel carcere.
….Si è preso oggi il vezzo, che sarebbe disumano se non avesse del tristemente ironico, di tentare di calpestare i popoli che hanno perduto una guerra, con l’entrare nelle loro coscienze e col sentenziare sulle loro colpe e pretendere che le riconoscano e promettano di emendarsi; che è tale pretesa che neppur Dio, il quale permette nei suoi ascosi consigli le guerre, rivendicherebbe a sé, perché egli non scruta le azioni dei popoli nell’ufficio che il destino o l’intreccio storico di volta in volta a loro assegna, ma unicamente i cuori, che non hanno segreti per lui, dei singoli individui. Un’infrazione della morale qui indubbiamente accade, ma non da parte dei vinti, sì piuttosto dei vincitori, non dei giudicati, ma degli illegittimi giudici.
Da quei giorni infausti del dopoguerra, nessuno ha raccolto il nobile monito del grande italiano ma si è preteso di imporre, come Giustizia, i dogmi di Norimberga. Da sottolineare che gli Stati Uniti d’America, primi responsabili di quei processi, non hanno mai adombrato la possibilità di soffocare, con condanne di tribunali o con leggi liberticide, le voci contrarie come anche il diritto al dubbio e alla ricerca storica e che il Comitato per i Diritti dell'Uomo, organo delle Nazioni Unite (The Human Rights Comettee) stabilisce che:
“Le leggi che penalizzano l’espressione di opinioni su fatti storici sono incompatibili con gli obblighi che il Patto impone agli Stati membri in relazione al rispetto per la libertà di opinione e di espressione. Il Patto non permette la proibizione pubblica dell'espressione di un’opinione erronea o di una interpretazione inesatta di eventi del passato. Restrizioni al diritto alla libertà di opinione non dovrebbero mai essere imposte e, riguardo alla libertà di espressione esse non dovrebbero oltrepassare ciò che è permesso nel paragrafo 3 o richiesto in base all’articolo 20".
Questa pretesa di imporre al popolo italiano leggi liberticide era stata più volte avanzata non dai rappresentanti più qualificati della Comunità ebraica italiana quali il Rabbino Toaff, per fare un nome, ma da individui faziosi che non hanno mai conosciuto, se non per sentito dire, il dramma della guerra e delle sofferenze e delle persecuzioni dei popoli europei fra i quali il popolo ebraico. Questa legge vuole specificatamente punire i “negazionisti” cioè coloro che si rendano colpevoli di non accettare come verità rivelata la storia del cosiddetto “olocausto”.
Premesso che la parola greca “olocausto” indicava il sacrificio rituale quando la vittima veniva interamente bruciata e non si sa bene come si adatti al concetto di sterminio, la notizia della legge liberticida lascia davvero perplessi!!
Nessuno intende negare le sofferenze delle vittime innocenti di religione ebraica che subirono persecuzioni, maltrattamenti e sterminio. Una guerra apocalittica, che fu una tragedia per il mondo intero e distrusse il senso di umanità, fu causa di tanta crudeltà. Ma altrettante crudeltà e ingiustizie furono deliberatamente perpetrate a danno di tanti altri popoli a cui furono inflitte immani sofferenze con deportazioni di massa e che furono vittime di criminale e deliberato sterminio. Queste altre vittime, del cui immane sacrificio non si parla e non si scrive, furono milioni di tedeschi, italiani, baltici, polacchi ed altri; il sacrificio di costoro non è ancora riconosciuto né ricordato. Le vittime dei vinti sono state santificate e commemorate ad ogni occasione mentre altri innocenti, non ebrei, vittime di persecuzioni e stermini, conseguenza di irragionevole quanto bestiale odio, sono state relegate nell’oblio. Da oltre sessanta anni, le sofferenze degli ebrei hanno fruttato fiumi di denaro, tanta condiscendenza, potere assoluto e l'impunità per crimini abietti commessi su altri popoli.
Come scrive Norman G Finkelstein (L’industria dell’Olocausto), lo stato di Israele vive sullo sfruttamento della sofferenza dei loro correligionari.
“A me sembra che l’olocausto venga venduto…” sono parole del rabbino americano Arnold Jacob Wolf!
Nessuno, penso, vuol negare che gli ebrei siano stati perseguitati.. ma perché negare a studiosi e storici la piena libertà di indagine e ricerca?
"Non qui non est, utique nec falli potest, ac per hoc sum; si enim fallor, sum» diceva S. Agostino e "cogito ergo sum" diceva Cartesio esprimendo l’essenza della vita dell’Uomo e il pensiero maturava poi nel dubbio "Dubito ergo sum".
Come possono gli infingardi e opportunisti legislatori italiani vietare alla gente di pensare? E, poiché é impossibile impedire di pensare, come si può vietare, a chi pensa, di esprimere ciò che si pensa? Siamo alla dittatura più bieca che si possa concepire che ricorda i tempi bui quando ragazzi, indottrinati nelle scuole, denunciavano i genitori che dissentivano dal regime al potere.
Riguardo alla legge, questa non colpirà la gente comune cui poco interessa disquisire sul numero delle vittime o se le camere a gas siano state lo strumento di sterminio premeditato o meno. Sono proprio i giornalisti, gli scrittori, gli storici, gli studiosei e gli opinionisti non di parte che hanno pieno diritto a invocare le sempre conclamate libertà utilizzate, al contrario, in modo elastico ed opportunista. Sarà consentito paragonare i campi di stermino tedeschi ai campi di sterminio sovietici e americani? E' proibito dubitare dei primi ed è obbligatorio negare i secondi?
Davvero strano che in una nazione cristiana e cattolica non ci sia una legge che proibisca, a pena di severe condanne, di negare l’ esistenza di Dio, la validità e la autenticità delle “Sacre Scritture” o la "immacolata concezione" di Maria "vergine e madre" ..! Mah..! Misteri della politica.. E pensare che si era convinti che l'Inquisizione fosse stata gettata alle ortiche...
Appena passata la legge liberticida, diventerò immediatamente negazionista, perché la Verità non può aver paura della Verità e questa può solo nascere dal DUBBIO! Voler imporre una "Verità" dogmatica e indiscutibile significa solo voler far trionfare la menzogna!
Francesco Paolo d’Auria