(ASI) "Ancora una volta lo Stato pensa di introdurre una norma che spremerà ancora di più i contribuenti italiani, specie se privati, e che dell'Iva pagata non potranno recuperare nulla. Se non sarà modificato il Decreto Cresci Italia, i costi per pagare le cartelle esattoriali saranno 100 milioni in più.
Con l'aggravante che una legge dello Stato prevedeva, invece, una riduzione dei costi a partire dal 1 gennaio 2013". Lo afferma oggi il presidente nazionale di Confedercontribuenti Carmelo Finocchiaro.
"L'aggio esattoriale - spiega Finocchiato - doveva scendere dal 9% all'8%, ma adesso, con l'applicazione dell'Iva al 21% (prima esente la riscossione, ai sensi del dpr 633/72) il costo finale dell'aggio sarà il 9,68% in più del costo attuale del 9% pagato oggi dai contribuenti".
Il presidente di Confedercontribuenti lancia un appello: "Ci auguriamo che il Senato bocci la norma e, qualora così non fosse, facciamo appello ai parlamentari di Montecitorio perchè fermino questa nuova imposizione che costituisce una violazione dei principi su cui si regge la stessa imposizione Iva. Un aggravio che toglierà soldi agli italiani, già colpiti duramente dal sistema di riscossione nazionale".
Ufficio Stampa Federcontribuenti
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