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Elezioni regionali della Sicilia. E' il tempo di Matrimoni forzati

(ASI) Le elezioni Siciliane sono state caratterizzate da una tendenza che avevo  notato già da qualche tempo. Non mi sto riferendo al forte astensionismo,cosa che poteva anche essere  prevista,ma al crescente guadagno di influenza dell'Udc. Le persone che hanno modo di relazionarsi con me hanno notato,anche in forma scherzosa  quando assieme ad un amico,su internet si parafrasava una famosa canzone di Edoardo Bennato :"L'Isola che non c'è", liberamente cambiata in "La DC che non c'è".


Seconda stella a destra

questo e il cammino

Poi Pei Monti fino al mattino

poi la strada la trovi da te

L'Udc è la Dc che non c'è...


E la canzoncina poi continuava,non la riporto tutta... Da quanti anni è che profetizzo la rinascita dell'area della vecchia
Democrazia Cristiana? I miei amici lo sanno:sono almeno 5 anni.

E una tendenza che è in corso non solo in Sicilia,ma in tutto il territorio nazionale,per contrastare l'avanzata del M5S di Grillo,che nonostante la grande crescita non ha la forza per porsi a partito di governo.

Un breve scambio di battute con un amico originario di una regione del Sud Italia,che mi diceva che Grillo secondo lui rappresentava la novità e che ci voleva tempo per giudicare il suo operato,avendo il M5S tutti i difetti che si trovano,secondo le sue parole nel DNA del principiante.

In realtà secondo me invece Grillo,che pure in Sicilia è stato il partito più  votato,già sconta il fatto di non essere tra i "partiti storici",ben radicati nel territorio nazionale,aventi una tradizione politica ed appoggi interni ed  esterni,che il partito di Grillo non ha e non può avere.

Proprio per questo i partiti storici(Il PD che rappresenta la continuazione storica del PDS) e l'Udc,(che si pone ormai come partito dominante con il beneplacito delle alte sfere interne ed esterne),si sono alleati per fermare Grillo in Sicilia,e con l'elezione dI Crocetta ci sono riusciti. Questo risultato dimostra,sia pure solo a livello locale,la "forza della geopolitica" e la "forza della storia".

Come per la teoria delle sfere d'influenza geopolitica continentale, da me elaborata che afferma che più uno stato è antico e radicato su un determinato territorio,maggiore e la sua forza decisionale e diplomatica.

Le elezioni Siciliane hanno dimostrato che questa teoria vale anche a livello interno,non solo nazionale,ma addirittura a livello regionale ed insulare.I Partiti maggiormente radicati,e che sono "dalla parte del sistema", hanno maggiori probabilità di prevalere rispetto ai partiti più piccoli,ma stavolta il pericolo di Grillo era tale che si sono dovuti coalizzare fra loro come dimostra la seguente tabella dei risultati:
Hanno votato solo il 47,42% degli aventi diritto


Candidato Coalizione Voti in Percentuale

Rosario Crocetta PD\UDC\Lista Crocetta 616.912 30,47%
Nello Musumeci PDL/PID/Musumeci Presidente,ADC 520.889 25,73%
Giancarlo Cancelleri M5S 367.901 18,17%
Gianfranco Miccichè GS,PDSIC/FLI/NP/PPA 311.953 15,41%
Giovanna Marano IDV/FAVA/SEL/FDS/VERDI 122.607 6.05%
Mariano Ferro MF 31.384 1.55%
Caetano De Luca RS 25.056 1.23%
Gaspare Sturzo Sturzo Presidente 19.248 0.95%
Giacomo Di Leo PCDI 4.494 0.22%
Lucia Pinsone VOI 3.659 0.18%


Partito Percentuale Seggi provvisori

Movimento 5 Stelle 18.1% 15
PD 13.3% 14
PDL 12.9% 12
UDC 10.8% 11
P.D.Sic 9.5% 10
GS 6.1% 5
FLI 4.2% 0
IDV 3.5% 0
SEL\Verdi\FDS 3.0% 0
Forconi 1.2% 0
RS 1.1% 0
PCL 0.1% 0
P.P.A 0.05% 0
Altre liste 13


A Palermo il primo partito è il M5S,Cancellieri raccoglie 55.996 preferenze (24.11%),superando di poco Crocetta (23.86%) con 55.375.
Terzo Musumeci(22.39%) e 51.980 preferenze,Quarto Miccichè con 35.300 preferenze ed il 15.21%

Il PDL resta una forza importante,ma scende al terzo posto dopo essere stato il primo partito,è chiaro che se il partito di Belrusconi perde preferenze all'interno delle sue regioni portanti,le conseguenze ci saranno anche a  livello nazionale.Buon risultato anche per le liste personalistiche che insieme  raccolgono 13 seggi.

Grillo,benchè il più votato,non rappresenta adesso un vero problema per i poteri forti Siciliani,Italiani ed Internazionali,in quanto rappresenta l'espressione di un voto di protesta,non supportato da una chiara strategia  politica.Grillo è di professione un attore comico,non ha fatto di professione il politico e ha fatto diverse affermazioni giuste e sbagliate, ma ha utilizzato dei modi,certo inadeguati. Anche Regan,obbietta qualcuno, era un attore come Grillo,cosa importa se uno è attore comico o professore Universitario?

Conta,conta,perchè Regan essendo un attore,si rendeva conto di non potere da solo controllare e governare la politica U.S.A e si circondò quindi di validi consiglieri,avendo anche l'appoggio dei poteri forti  e della Massoneria. Grillo ha tutto questo? Penso proprio di no. Grillo ha influenza in Sicilia ed avrà influenza nel panorama Nazionale se non lo fermano prima,ma non governa nè mai riuscirà a governare questo paese. Non ha nè l'appoggio dei poteri forti nè una strategia geopolitica nazionale ed internazionale precisa,nè professori o studiosi o strateghi che lo sostengono,combatte contro poteri molto più grandi e più forti di lui,non appartiene ad un partito radicato(non un male moralmente,ma dal punto di vista politico uno svantaggio) ha già commesso errori strategici di un certo rilievo come per esempio inneggiare alla Mafia in piazza,e non rappresenta un ostacolo reale ma solo apparente nei riguardi dei poteri noti ed occulti che ci governano.

Il mio amico del Sud Italia mi ha citato una frase di Ghandi: "Prima ti ignorano,poi ti deridono,poi ti combattono,poi arriva la vittoria".

Non mi sembra che con Grillo succederà cosi',perchè in Italia troppo radicate  sono le aree ideologiche che fanno capo all'area laica o all'area cattolica. I vecchi partiti sono morti,ma rne la suddivisione,ideologica voluta dall'alto e radicata nella mente di ancora troppe persone e per i poteri forti non sarà un problema arginare Grillo.

Ciò nonostante Grillo,ha dato un segnale,un segnale importante per quanto  ancora insufficente:la gente comincia a rendersi conto che questo sistema non va:è già qualcosa. Il vero pericolo,che ancora non si è formato è un vero partito anti-atlantista  in Italia,oppure partiti nazionalitari,in zone geografiche particolari che si oppongono ai sistemi di potere esistenti. Stiamo a vedere cosa succederà.


Antonio Cerina - Agenzia Stampa Italia

 
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