(ASI) I continui atti terroristici commessi dai ribelli contro i giornalisti non "amici" in Siria, ha avuto l'effetto di provocare la dura reazione e la condanna da parte di Russia ed Iran. Per questo i governi delle due nazioni hanno solleccitato le organizzazioni internazionali interessate ad esercitare pressioni verso i capi dei ribelli per porre fine a questi atti terroristici.
Infatti, Maria Zakharova, vicedirettore del Dipartimento Informazione e Stampa presso il Ministero degli Esteri russo, in un comunicato ha dichiarato: "Condanniamo con veemenza gli atti terroristici contro i giornalisti. Perciò i Paesi e le organizzazioni regionali ed internazionali che esercitano un'influenza sulla opposizione siriana, di fronte a questi fatti criminali non devono e né possono essere più neutri".
Ha aggiunto per Mosca il crescendo degli attacchi commessi dai gruppi armati illegali contro il giornalismo in Siria., è visto con grande preoccupazione.
In merito agli efferati delitti commessi dai ribelli contro la stampa in Siria, anche la Repubblica Islamica dell'Iran condanna questi atti terroristici e il rapimento di gente innocente.
Parlando durante la sua conferenza stampa settimanale, il Portavoce del ministero degli Esteri iraniano Ramin Mehmanparast ha condannato gli atti terroristici di uccisioni e rapimenti perpetrati dai gruppi armati terroristici contro i civili innocenti e dei giornalisti in Siria.
Inoltre, ha fatto le condoglianze per la moerte del giornalista Ali Abbas, capo del Dipartimento Notizie Interna presso l'agenzia siriana Arab News.
L'Iran continua gli sforzi con gli altri paesi influenti per risolvere la crisi in Siria con mezzi pacifici per scongiurare le ripercussioni sulla regione. Per cui, il suo paese ha fatto tutti i suoi sforzi per raggiungere la sicurezza e la stabilità in Siria e creare l'atmosfera adatta per mantenere il dialogo tra il governo e l'opposizione.
Poi, il portavoce iraniano ha pure sottolineato che dopo i massacri commessi contro il popolo dell'Afghanistan, Iraq e Libia, gli Stati Uniti lo vogliono attuare anche in Siria.
Infatti, il rappresentante governativo ha aggiunto che anche per la Siria si sta riperpetuando lo stesso schema distruttivo Usa-sionista: seminare la sedizione, minare la stabilità del leggittimo governo in carica. Lo scopo è di destabilizare la regione per rafforzare gli interessi statunitensi e sionisti nella zona.
Infine, per quanto riguarda gli iraniani rapiti in Siria, ha sottolineato che Teheran sta lavorando in coordinamento con altri paesi per farli rilasciare il prima possibile.
Redazione Agenzia Stampa Italia