(ASI) Da anni il Venezuela di Hugo Chavez rappresenta una della economie più dinamiche a livello globale. Grazie agli introiti detrivanti dal commercio di gas e petrolio non solo i venzuelani si sono ritrovati di colpo più ricchi ma lo stesso paese ha iniziato ad incamerare introiti che l'attento governo di Caracas ha iniziato ad investire all'estero.
Proprio in questa ottica va infatti vista la recentissima visita di Stato di Chavez in Bielorussia, per la cronaca la terza, nella quale insieme al presidente locale Alexander Lukashenko sono stati firmati ben 20 accordi bilaterali di cooperazione nei settori gas, energia elettrica, petrolchimica, costruzione, alimentazione, ambiente, sviluppo, salute, tecnologia dell’informazione ed energia alternative.
Secondo le stime fatte dai due governi grazie a questi accordi nell'arco dei prossimi cinque anni l'interscambio tra i due paesi dovrebbe raggiungere la soglia dei tre miliardi di dollari.
Tra i vari accordi di particolare importanza risulta essere il Memorandum d’intesa tra il Ministerio de Petróleo y Minería del Venezuela e il Governo bielorusso per la costruzione di un gasdotto tra le città di Barquisimeto e Barinas, localizzate rispettivamente a nord-ovest e sud-ovest del Venezuela, destinato ad alimentare la centrale termoelettrica di Santa Inés, nello Stato Barinas; alttra intesa degna di nota quella siglata nell' ambito dell'Accordo tra la compagnia statale petrolifera Petróleos de Venezuela, la Pdvsa, e la Corporazione Nazionale della Cina per la costruzione nei prossimi 3 anni di una centrale termoelettrica di 600 MW nello stato di Barinas, con un investimento che sfiorerà il miliardo di dollari e che punterà tutto sull'assistenza bielorussa.
E così mentre noi italiani continuiasmo a svendere tutto ciò che potrebbe tornarci utile i paesi veramente evoluti, ovvero quelli che hanno respinto in toto i dettami ultralibersti tanto cari a Washington ed ai banchieri di tutto il mondo ci sono politici accorti che fanno gli interessi dei propri popoli e dei propri paesi e che non a caso dai liberisti vengono bollati come tiranni.
Fabrizio Di Ernesto Agenzia Stampa Italia
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