×

Attenzione

JUser: :_load: non è stato possibile caricare l'utente con ID: 113
Il riassetto arabo e la guerra per il gas

(ASI) La fantomatica primavera che circa 12 mesi fa ha ridisegnato la mappa del potere, e delle influenze, nell’Africa mediterranea ha ovviamente rimescolato le carte in tavola anche per quanto attiene lo sfruttamento delle tante risorse del sottosuolo della regione.

In particolare è l’Egitto, orfano di Mubarak, il paese che maggiormente sta contribuendo a creare nuovi problemi nell’area.

Da tempo infatti si registrano attacchi all’Arab gas pipeline, il gasdotto che, via Sinai, consente la fornitura di gas a molti paesi della regione mediorientale. Tramite questo l’Egitto esportando qualcosa come 5 miliardi di metri cubi di gas in un anno, in primis verso Israele e la Giordania; ora però questi ripetuti attacchi stanno mettendo a rischio queste forniture, con pesanti ripercussioni per i paesi privati del gas ma anche per le già provate casse egiziane.

I disordini dello scorso anno, ad esempio, hanno provocato ben dieci interruzioni nell’esportazione del gas con il gasdotto reso inutilizzabile per quasi sette mesi; Israele che importa poco meno del gas che vi transita ha ovviamente accusato il colpo; a rendere la situazione ancora più complessa la discutibile decisione del governo de Il Cairo di rinegoziare, ovviamente al rialzo, il prezzo del gas.

Se la Giordania, che importa dall’Egitto l’80% del gas di cui necessità ha dovuto sottostare senza colpo ferire a questa decisione le rimostranze sioniste non si sono invece fatte attendere, tanto che Israele ha subito interrotto ogni trattativa in tal senso.

A rendere tanto spavaldo Israele la scoperta di nuovi giacimenti al largo delle sue coste, anche se nel breve periodo l’interruzione della fornitura egiziana rischia di frenare il paese e la sua economia.

Il nuovo giacimento Tamar dovrebbe diventare operativo entro la metà del 2013 e dovrebbe garantire alla Israel electric corporation circa tre miliardi di metri cubi all’anno, ed inoltre potrebbero permettere anche al governo israeliano di esportare parte del gas presente nel giacimento, anche se è ancora in fase di studio il metodo per destinarlo a mercati esteri.

Allo studio la possibilità di trasportare il gas nel porto di Eilat o, in alternativa, la costruzione di un terminal di liquefazione nel Mediterraneo o il trasporto in Europa tramite la Grecia, ipotesi che per il momento sembra però poco praticabile a causa della grave crisi economico-finanziaria del paese ellenico.

Il governo sionista però potrebbe anche decidere di “vendicarsi” dell’Egitto esportando parte del gas alla Giordania, che in questo momento sta vivendo una pesante crisi energetica, cui va aggiunto il conto energetico dello scorso anno stimato in poco meno di sei miliardi di dollari. Per vincere l’atavica dipendenza energetica dai vicini potrebbe però accelerare la decisione del governo di realizzare almeno un impianto nucleare da 1000 Mw entro dieci anni, essendo il paese dotato di notevoli riserve di uranio, con l’obiettivo di produrre in loco almeno il 30% del proprio fabbisogno energetico entro il 2030-2040.

La questione quindi appare quanto mai ingarbugliata ed in una regione come quella medio-orientale sempre pronta ad esplodere non autorizza certo a sonni tranquilli.

 

Fabrizio Di Ernesto - Agenzia Stampa Italia

 

ASI precisa: la pubblicazione di un articolo e/o di un'intervista scritta o video in tutte le sezioni del giornale non significa necessariamente la condivisione parziale o integrale dei contenuti in esso espressi. Gli elaborati possono rappresentare pareri, interpretazioni e ricostruzioni storiche anche soggettive. Pertanto, le responsabilità delle dichiarazioni sono dell'autore e/o dell'intervistato che ci ha fornito il contenuto. L'intento della testata è quello di fare informazione a 360 gradi e di divulgare notizie di interesse pubblico. Naturalmente, sull'argomento trattato, il giornale ASI è a disposizione degli interessati e a pubblicare loro i comunicati o/e le repliche che ci invieranno. Infine, invitiamo i lettori ad approfondire sempre gli argomenti trattati, a consultare più fonti e lasciamo a ciascuno di loro la libertà d'interpretazione

 
L'onestà intellettuale crea dibattito e stimola nelle persone l'approfondimento. Chi sostiene l'informazione libera, sostiene il pluralismo e la libertà di pensiero. La nostra missione è fare informazione a 360 gradi.

Se credi ed apprezzi la linea editoriale di questo giornale hai la possibilità di sostenerlo concretamente.
 

 

 

Ultimi articoli

Dialogo Interreligioso:  “Un calcio alla guerra”, al via la Partita tra diverse Fedi. A Genova lo sport diviene strumento di pace per favorire il dialogo tra le comunità religiose ed etniche

(ASI) In un’epoca segnata da tensioni e divisioni, lo sport si afferma come un potente veicolo di tolleranza e conciliazione. In questa prospettiva, la European Muslim League, Organizzazione no ...

Mafia, M5S: allarmante no 41-Bis a Riina junior

(ASI) Roma - "È allarmante la decisione assunta dalla Cassazione di annullare con rinvio il regime di carcere duro ex 41bis al mafioso ergastolano Riina junior. È indispensabile impedire a Riina di ...

Vicenda Cecilia Sala, Presidente Consiglio, Meloni, Ministro Esteri, Tajani, e Sottosegretario Mantovano, impegnati a riportare a casa al più presto la giornalista italiana.

(ASI) Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, segue con costante attenzione la complessa vicenda di Cecilia Sala fin dal giorno del fermo, il 19 dicembre. E si tiene in stretto collegamento ...

Legge di Bilancio, Castellone (M5S): Questo Governo è un Robin Hood al contrario, che toglie a molti per dare a pochissimi.

(ASI) “Stamattina si chiude in Senato la legge di bilancio. Questo Governo è un Robin Hood al contrario, che toglie a molti per dare a pochissimi. Toglie ai pensionati, ai quali ...

Annullamento 41bis a Giovanni Riina, Sallemi (FDI): “Doveroso approfondire: carcere duro contro la mafia è patrimonio da custodire”

(ASI) "L'annullamento del carcere duro a Giovanni Riina, figlio del boss di Cosa Nostra, è una notizia che ci colpisce e ci impone una riflessione. Bene ha fatto il presidente della ...

Finanziaria. Caronia (Noi Moderati) "Interventi concreti per famiglie, lavoratori e cultura"

(ASI) “La legge finanziaria approvata dall'Assemblea Regionale Siciliana rappresenta un passo importante per affrontare le sfide della nostra regione, con misure concrete per famiglie, lavoratori e cultura,” dichiara In una ...

Centro Studi Federico II, rinnovato incarico al Presidente Giuseppe Di Franco e a Goffredo Palmerini, Presidente del Comitato tecnico scientifico

(ASI) PALERMO - Giuseppe Di Franco è stato riconfermato dal Consiglio direttivo Presidente del Centro Studi Federico II per l’anno 2025. Subito dopo lo stesso Consiglio ha provveduto alla nomina dei ...

La nascita di quel Bambino, la fonte della nostra speranza

(ASI) 24 dicembre 2024 - «Et Verbum caro factum est et habitavit in nobis» (Gv, 1,14). Dio ha scelto di farsi carne e di abitare il luogo dei viventi. Tutto nasce da questo ...

La nascita di quel Bambino, la fonte della nostra speranza

(ASI) 24 dicembre 2024 - «Et Verbum caro factum est et habitavit in nobis» (Gv, 1,14). Dio ha scelto di farsi carne e di abitare il luogo dei viventi. Tutto nasce da questo ...

Gabriele d’Annunzio natalizio, dei valori nazionalisti della religione e della famiglia

(ASI) Nel pomeriggio di sabato 21 dicembre 2024 si è svolto nella Pinacoteca della Società Operaia di Mutuo Soccorso (SOMS) di Spoltore (Pe), presieduta dall’Avv. Luigi Spina, l’evento culturale “Il Natale ...

×

Attenzione

JUser: :_load: non è stato possibile caricare l'utente con ID: 113