(ASI) La Polizia federale del Brasile ha concluso le indagini sullo scandalo del presuntospionaggio illegale di magistrati, alte cariche dello stato,‘oppositori’ politici e giornalisti avvenuto nei primi tre anni del governo dell’ultraliberista Jair Bolsonaro, in carica tra il 2019 ed il 2022.
Attualmente l’ex capo dello stato indiolatino risulta indagato insieme al figlio Carlos, già consiglierecomunale a Rio de Janeiro, Carlos, all’ex capo dell’Agenziabrasiliana di Intelligence (Abin), l’oggi deputato Alexandre Ramagem, ed anche alcuni tra gli attuali vertici dell’Abin.
Le accuse, per le quali la Polizia federale chiede alla Corte Suprema di procedere, comprendono a vario titolo spionaggio illegale, abuso di potere, intralcio alla giustizia e occultamento di prove.
Da quanto si apprende dalla stampa locale Ramagem avrebbe diretto il sistemaclandestino di monitoraggio utilizzando il software FirstMile, capace di tracciare fino a 10mila cellulari l’anno tramite i datidelle reti 2G, 3G e 4G. In partcoclare, le attività di spionaggio si sarebbero intensificatenel 2021, alla vigilia delle elezioni presidenziali che hanno visto l’ex presidente Lula avere la meglio su Bolsonaro.
L’ex presidente Bolsonaro è accusato di aver avallato l’uso del sistema e tratto vantaggio dalla rete di sorveglianza, mentre il figlio Carlos avrebbe utilizzato le informazioni ottenute per orchestrare campagne denigratorie sui social networkcontro politici e rappresentanti istituzionali considerati ostilial governo.
Tra gli indagati figura anche Luiz Fernando Corrêa, attuale direttore generale dell’Abin accusato di aver tentato di ostacolare leindagini.
Il software FirstMile, sviluppato dall’israeliana Cognyte (ex Verint), era stato acquistato senza gara d’appalto nel 2018 dal governo di Michel Temer, predecessore di Bolsonaro, per una cifra vicino ai 5,7milioni di real (al cambio quasi 900 mila euro).
Fabrizio Di Ernesto - Agenzia Stampa Italia