(ASI) Luiz Inácio Lula da Silva, Presidente del Brasile, ha recentemente accusato Israele di compiere un “genocidio premeditato” nella Striscia di Gaza. Nella giornata del 5 giugno, durante una visita a Parigi, Lula ha affermato in modo deciso che l'operazione israeliana in territorio palestinese si configurerebbe come uno sterminio della popolazione senza precedenti.
In particolare, il leader brasiliano ha rilasciato la seguente dichiarazione: “Israele sta compiendo un genocidio premeditato, guidato da un governo di estrema destra che sta conducendo una guerra contro gli interessi del proprio popolo”.
Questa affermazione si inserisce in un contesto di crescente tensione internazionale riguardo alla situazione a Gaza. Già nel 2024, lo stesso Presidente brasiliano, durante un vertice dell'Unione Africana ad Addis Abeba, aveva paragonato le azioni militari israeliane nella Striscia di Gaza alle dittature più brutali della storia, dichiarando: “Quello che sta accadendo al popolo palestinese nella Striscia di Gaza non ha precedenti storici”.
Le reazioni di Israele e del Primo Ministro Benjamin Netanyahu non si sono fatte attendere. Il leader israeliano ha definito Lula una persona “non gradita” e ha respinto le dichiarazioni del Presidente brasiliano, ritenendole prive di fondamento. Questa vicenda ha contribuito ad alimentare una controversia diplomatica, rendendo le posizioni di Lula particolarmente scomode per Israele.
A livello internazionale, tuttavia, le accuse di genocidio sono state sollevate anche da altre entità. Nel marzo 2025, una commissione indipendente per i diritti umani delle Nazioni Unite ha affermato che Israele starebbe conducendo operazioni mirate a dominare, opprimere e distruggere il popolo palestinese attraverso ogni forma di violenza.
Tutto ciò si collega al crescente dibattito sulla condotta di Israele a Gaza, con molti osservatori che si interrogano sulla gravità delle azioni delle forze armate israeliane contro la popolazione palestinese. Questa intricata questione di politica estera mette in luce le profonde divisioni e le complesse dinamiche geopolitiche del conflitto israelo-palestinese. È evidente che le relazioni internazionali tra le grandi potenze stanno subendo un significativo deterioramento.
Massimiliano Pezzella - Agenzia Stampa Italia
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