(ASI) Si fanno sempre più tesi i rapporti tra Buenos Aires e Caracas dopo che ieri il governo argentino ha presentato una denuncia alla Corte penale internazionale (Cpi) contro il Venezuela per la “detenzione arbitraria” del militare Nahuel Gallo, di cui non si hanno notizie dallo scorso 8 dicembre dopo che questi aveva attraversato il confine con la Colombia.
In una nota, il Ministero degli Affari Esteri argentino, guidato da Gerardo Werthein, ha ritenuto che l’arresto del militare in territorio venezuelano costituisca“una grave e flagrante violazione dei diritti umani”. Nella lettera, il Ministero degli Esteri ha fatto riferimento anche all'accusa rivolta a Gallo dal procuratore generale venezuelano, Tarek William Saab, di “collegamento ad azioni terroristiche” al suo ingresso nel Paese governato da Nicolás Maduro. “Questo fatto – sottolinea - costituisce una grave e flagrante violazione dei diritti umani, che evidenzia un modello sistematico di crimini contro l'umanità che vengono commessi nella Repubblica bolivariana del Venezuela, che sono chiaramente sotto la giurisdizione della Cpi”. “Il governo argentino – si legge ancora - continuerà a utilizzare tutte le risorse legali e diplomatiche per garantire i diritti del cittadino Nahuel Gallo, proteggere i diritti umani ed esigere giustizia internazionale”.
Gallo è stato arrestato l'8 dicembre a Táchira, in Venezuela, dopo essere entrato nel paese bolivariano da Cúcuta, in Colombia, attraverso il ponte internazionale Simón Bolívar. Era in vacanza e voleva andare a trovare la sua compagna, originaria del Venezuela, e suo figlio. Una volta entrato, è stato interrogato dalle forze del governo chavista, che gli hanno sequestrato il cellulare e i bagagli; precedentemente era riuscito a comunicare con la sua compagna, María Alexandra Gómez García, attraverso il cellulare dell'autista che lo aveva portato lì.
Il governo venezuelano, da parte sua, sostiene che è “sotto inchiesta per i suoi legami con un gruppo di persone che ha tentato di compiere una serie di azioni destabilizzanti e terroristiche dal loro territorio e con il sostegno di gruppi internazionali di estrema destra”.
Fabrizio Di Ernesto per Agenzia Stampa Italia