(ASI) L'invecchiamento della popolazione sarà un aspetto fondamentale del contesto cinese per molto tempo a venire ed è dunque necessario non soltanto conferire massima importanza alle sfide che questo fenomeno comporta ma anche riconoscere le nuove opportunità di sviluppo che esso offre.
A dirlo è stato il primo ministro Li Qiang, durante una sessione di studio del Consiglio di Stato, nella giornata di lunedì, ponendo l'accento sull'esigenza di rispondere attivamente all'aumento dell'età media della popolazione e di promuovere uno sviluppo di alta qualità nel campo dei servizi di assistenza agli anziani.
Nel suo intervento, il capo di governo ha sottolineato la necessità di sviluppare un sistema di cura e assistenza domiciliare e di comunità, migliorare la rete dei servizi di assistenza agli anziani nelle aree rurali e sostenere i governi locali nell'erogazione di un'assistenza agli anziani di mutuo soccorso basata sulle effettive condizioni locali.
Come riporta Xinhua, Li Qiang ha precisato che, da parte sua, il governo centrale «rafforzerà la sicurezza finanziaria per sostenere gli anziani, migliorerà il sistema unificato nazionale di gestione dei fondi assicurativi di base per la terza età e svilupperà un sistema assicurativo multi-livello e multi-pilastro».
Il primo ministro ha inoltre chiesto sforzi attivi per attingere alle risorse umane di terza età e creare posti di lavoro diversificati, adatti a questa fascia anagrafica. Eppure, ciò che il governo sta cercando da tempo di stimolare è la cosiddetta silver economy, ovvero tutto quanto riguardi la produzione e la commercializzazione di prodotti e servizi per la terza età: un settore che al momento viene valutato in 7.000 miliardi di yuan, pari a circa il 6% del PIL cinese, ma che dovrebbe raggiungere i 30.000 miliardi entro il 2035 [Xinhua].
Al Consiglio di Stato se n'era già parlato lo scorso gennaio, quando fu presentato un piano ad hoc che introduce una serie di misure mirate a promuovere questo settore, coinvolgendo aziende statali e private affinché soddisfino al meglio le esigenze degli anziani. In quell'occasione era stato annunciato anche il proposito di sviluppare 10 parchi industriali dedicati, aumentando gli investimenti - sia pubblici che privati - e l'innovazione nell'ambito dei prodotti e dei servizi studiati per l'età avanzata [Time].
Nel 2022, la Cina ha registrato uno storico, seppur minimo, calo demografico (-850.000 abitanti), il primo in sessant'anni. Lo scorso anno, la tendenza non soltanto si è consolidata ma ha anche mostrato un'accelerazione, con una popolazione in calo di 2,08 milioni di persone (-0,15%), scesa a 1,409 miliardi di unità [Reuters], e la fascia over-65 salita al 15,4% del totale [Xinhua].
Se da un lato l'incremento del benessere generale ed un più elevato livello medio di istruzione generano tra i giovani nuove esigenze legate al percorso professionale più che a quello familiare, dall'altro una migliore qualità della vita e la possibilità di accedere a cure e assistenza all'avanguardia allungano l'aspettativa media di vita, passata dai 44 anni del 1960 ai 79 del 2022 [Banca Mondiale - WB].
Tra il 2000 e il 2021, la spesa sanitaria in Cina è salita da 55 a 1.200 miliardi di dollari [China Power, CSIS], nel tentativo di venire sempre più incontro alle richieste di cura e assistenza di una popolazione fuoriuscita, in appena quarant'anni, da una condizione di povertà ed entrata in una di «moderata prosperità», mutuando l'obiettivo socio-economico fissato dai decisori cinesi nei primi anni Ottanta, raggiunto alla fine del 2020, con un anno di anticipo sulla tabella di marcia.
Secondo alcune stime, intorno alla metà del secolo, il rapporto tra la popolazione over-65 e quella in età da lavoro (15-64) sarà all'incirca di 1 a 2 (52%) ma già nel 2080 questo dato potrebbe avvicinarsi alla parità (quasi 90%) [China Power, CSIS]. Stando alle proiezioni dell'ONU, entro il 2040 la popolazione cinese over-64 supererà quella under-25, mentre entro il 2070 circa il 59% della popolazione cinese avrà più di 64 anni, contro il 30% dell'India.
Il sorpasso demografico del vicino meridionale è già avvenuto lo scorso anno, mettendo tuttavia in evidenza il netto divario tra i due Paesi in termini di sviluppo. In India, infatti, i dati internazionali riflettono una situazione di arretratezza diffusa: un livello reddituale medio-basso contro uno medio-alto in Cina [WB]; una spesa sanitaria pari, nel 2021, al 3,28% del PIL contro il 5,38% in Cina; un aumento dell'aspettativa media di vita di 5,2 anni tra il 2000 e il 2021 in India contro i 6,03 anni in Cina [OMS], con una previsione per il 2050 di 77,5 anni in India e 83,75 anni in Cina; un indice di sviluppo umano (HDI) pari a 0,644 nel 2022 in India contro lo 0,788 in Cina, rispettivamente +4 e +18 posizioni nella graduatoria mondiale sul 2015 [UNDP].
Il fatto che la Cina stia cominciando ad invecchiare prima di aver raggiunto lo status di economia ad alto reddito desta più di una preoccupazione, ma evitare la cosiddetta "trappola del reddito medio" non sarà più difficile di prima, come invece sostiene qualcuno. Pechino si sta infatti muovendo in anticipo e con intelligenza.
I dieci parchi industriali dedicati alla silver economy sorgeranno in aree economiche strategiche, tra cui la regione Jingjinji (JJJ), cioè il triangolo Pechino-Tianjin-Hebei, la regione del Delta del Fiume Azzurro (Shanghai-Zhejiang-Jiangsu-Anhui), la Greater Bay Area Guangdong-Hong Kong-Macao (GBA) e l'Area Metropolitana Chongqing-Chengdu, dove già sorgono alcune delle più importanti ed avanzate Zone pilota di Libero Scambio (FTZ), aperte dal governo in gran parte del Paese a partire dal 2013 per promuovere gli investimenti nei comparti emergenti, anzitutto manifattura hi-tech e servizi di fascia alta.
Nella mente delle autorità, gli sforzi dovrebbero concentrarsi sulla creazione di nuovi modelli di business relativi alla salute intelligente e all'assistenza agli anziani, come evidenziano lo sviluppo di robot infermieristici e sanitari, già messi in campo durante la pandemia, le biotecnologie pensate per la cura di malattie geriatriche ed altri campi di ricerca.
Non finisce qui, però, perché la silver economy cinese, come spiegano dal portale China Briefing di Dezan Shira and Associates, va ben oltre e vuole spingersi ad ulteriori ambiti: abbigliamento per la terza età, apparecchi acustici, dentiere e protesi, strumenti per la riabilitazione, robot per l'assistenza domiciliare o di comunità, prodotti anti-invecchiamento, prodotti finanziari pensionistici ed assicurativi, servizi di accoglienza turistica ad hoc come alberghi, case famiglia e strutture per famiglie, e molto altro ancora.
Andrea Fais - Agenzia Stampa Italia