(ASI) Il sistema ferroviario dell’Area Metropolitana di Buenos Aires (AmBA) sta affrontando una crisi senza precedenti, caratterizzata da una politica di aggiustamento e negligenza che potrebbe alla fine portare alla sua privatizzazione, come auspicato dai politici liberisti.
A denunciare la situazione la stampa locale, per la precisione il quotidiano Tiempo Argentino che ha anche raccolto numerose testimonianze di passeggeri, lavoratori e specialisti dei trasporti, oltre ad un approfondimento che ha evidenziato come la recente legge Base, fortemente voluta dal presidente ultra atlantico Javier Milei ha aperto alla possibilità di vendere, o comunque affidare in concessione i servizi ferroviari.
Il quadro che emerge dal dossier è quello di una utenza costretta quotidianamente ad usufrire di questo servizio non solo tra mille difficoltà ma anche numerosi disagi tra cui ritardi, imprevisti e cancellazioni che costringono i passeggeri a camminare sui binari, e perfino treni che cambiano direzione senza una spiegazione apparente. Questo problema, sebbene non nuovo, si è intensificato nell’ultimoperiodo con la costante necessità di ridurre i costi.
In tempi relativamente recenti la flotta è stata rinnovata ma al tempo stesso mancano i pezzi di ricambio, anche la manutenzione spesso non sarebbe puntuale, inoltre al vertice dell’azienda c’è un ricambio molto frequente che non permetterebbe una programmazione adeguata.
Ad aggravare i problemi inoltre l’aumento dell’affluenza al servizio ferroviario a causa dei continui aumenti delle tariffe di autobus e metropolitane.
Fabrizio Di Ernesto per Agenzia Stampa Italia