(ASI) Già ricca di litio, il nuovo oro bianco, la Bolivia vuole ora rafforzare la sua economia attraverso il petrolio tanto che il presidente Luis Arce ha ordinato di accelerare la costruzione del giacimento petrolifero Mayaya, recentemente scoperto, per garantire il suo pronto sfruttamento di questo giacimento e garantire l'ingresso della valuta estera nel paese.
Individuato di recente dagli esperti il Mayaya Centro X1 è considerato un potenziale megacampo, ma per avviare lo sfruttamento sono necessari oltre 400 milioni di dollari, non a caso il presidente di Yacimientos Petrolófilos Fiscales Bolivianos, Armin Dorgathen, ha dichiarato che “l'investimento nei tre pozzi ammonta a circa 250 milioni di dollari” mentre quello negli impianti, con tutta l’infrastruttura che serve per poter portare il gas da Mayaya ai centri nazionali è di 156 milioni di dollari”.
Parlando di questo nuovo giacimento Arce ha sottolineato che lavora per garantire la stabilità economica del paese attraverso un piano di industrializzazione in vari settori, che comprende investimenti nell'esplorazione di idrocarburi, per questo ha ordinato l'avvio immediato delle attività che rendono possibile lo sfruttamento di quello che è considerato un nuovo bacino di idrocarburi nel Paese.
Il giacimento Mayaya è situato nella regione settentrionale del dipartimento di La Paz e secondo le analisi si tratterebbe di una nuova riserva di idrocarburi nel nord del Paese. Finora la produzione di idrocarburi veniva effettuata nel sud, nei dipartimenti di Tarija, Santa Cruz, Chuquizaca e Cochabamba. Negli ultimi dieci anni il paese indiolatino ha ridotto di almeno la metà la produzione di idrocarburi. Di conseguenza, importa più del 70% del suo consumo di diesel e benzina, il che comporta un costo elevato per lo Stato a causa dei sussidi per il carburante.
L’anno scorso le importazioni di diesel e benzina hanno raggiunto i 2 miliardi di dollari. In questo panorama si riflette l’importanza che ha per la Bolivia la scoperta di quello che è considerato un megagiacimento. Tuttavia, a causa delle leggi di questo settore, inizierà la produzione non prima di tre o quattro anni.
Fabrizio Di Ernesto - Agenzia Stampa Italia