(ASI) La visita del presidente della Repubblica Popolare Cinese Xi Jinping in Serbia è conferma della partnership strategica tra i due paesi stabilita nel 2016 durante la sua prima visita a Belgrado.
Il presidente cinese ha sottolineato che la Serbia è il partner più importante della Cina nell'Europa orientale e meridionale e ha definito tale partnership "di ferro". Ha ringraziato per l'accoglienza calorosa a Belgrado, riconoscendolo come la capitale di uno stato sovrano e indipendente che conduce una politica conforme ai propri interessi e alla volontà del popolo. In questo contesto, i presidenti della Serbia, Aleksandar Vučić, e della Repubblica Popolare Cinese, Xi Jinping, hanno firmato un accordo per approfondire e rafforzare la partnership strategica tra i due Paesi. Serbia e Cina sostengono il diritto internazionale e l'integrità territoriale di tutti gli stati, opponendosi ai doppi standard nelLe relazioni internazionali, nonché alla politica di forza, pressioni e sanzioni. Il significato simbolico della scelta della data della visita del presidente Xi in Serbia è più che evidente: 25 anni fa, il 7 maggio 1999, la NATO bombardò l'ambasciata cinese a Belgrado, causando la morte di tre persone e il ferimento di oltre una decina di cittadini cinesi. Oltre alle questioni politiche, sono stati firmati una trentina di accordi di cooperazione in vari settori, con particolare enfasi sulla cooperazione nell'innovazione, nelle tecnologie avanzate, nell'infrastruttura, nella costruzione e nell'organizzazione dell'esposizione EXPO a Belgrado. La Cina è uno degli investitori più importanti in Serbia e un'accelerazione significativa della cooperazione economica tra i due paesi è attesa a partire da luglio 2024, quando entrerà in vigore l'Accordo di libero scambio tra Serbia e Cina, rendendo la Serbia l'unica nazione europea da cui si potrà esportare merci verso il più grande mercato mondiale senza dazi doganali. Questa è un'opportunità per le aziende europee che desiderano fare affari in Cina di investire in Serbia per rendere i loro prodotti più competitivi sul mercato cinese.
Jovan Palalic per Agenzia Stampa Italia