(ASI) Il presidente della Bolivia, Luis Arce, ha promulgato la Legge di differimento parziale dal periodo prenatale a quello postnatale. La cerimonia della firma del provvedimento è avvenuta presso la Casa Grande del Pueblo, alla presenza dei rappresentanti della società civile.
Nello specifico la nuova norma consente alle lavoratrici gestanti impiegate presso enti pubblici e privati di trasferire parte dei 45 giorni prenatali alla fase post-parto, fino al completamento dei 90 giorni, in modo di dare alle donne la possibilità di trascorre più tempo con il neonato.
“Siamo molto felici di promulgare questa legge di alto contenuto sociale, di giustizia per le madri lavoratrici che oggi hanno finalmente la garanzia dello Stato, attraverso questa legge, che quei 90 giorni siano compiuti. Faremo attenzione che i datori di lavori applichino la norma” ha affermato il capo dello Stato.
La normativa modifica l’articolo 31 del decreto legge 13214, in vigore dal 1975, sul sistema di sicurezza sociale boliviano, che stabiliva il diritto all'assegno di maternità per 45 giorni prima del parto e 45 giorni dopo. Beneficio di cui i lavoratori non godono pienamente a causa di diverse circostanze. Ora con le modifiche apportate ai 45 giorni successivi possono essere aggiunti quelli non goduti in precedenza.
Il ministro del Lavoro, Verónica Navia, ha osservato come con questa nuova regola le madri non dovranno utilizzare i giorni di ferie per prendersi cura dei loro neonati, mentre la rappresentante del Blocco delle donne lavoratrici della Federazione sindacale boliviana dei lavoratori delle miniere, Elizabet Alcón, ha ringraziato per la promulgazione della legge e ha affermato che “da oggi, a tutte le madri saranno garantiti i 90 giorni interi”.
Arce ha poi aggiunto che si tratta di una legge “molto importante” perché garantisce le condizioni di vita delle donne lavoratrici e i loro diritti affinché siano compiuti i 90 giorni del periodo pre e post-natale aggiungendo che “la legge avrebbe dovuto essere emanata lo scorso 27 maggio, festa della mamma, ma le burocrazie dell'Assemblea Legislativa Plurinazionale non lo hanno permesso”.
Fabrizio Di Ernesto - Agenzia Stampa Italia